di DANIELE POTO

 

Il calcio insegue la chimera della possibile ripresa con la contraddizione di assistere a continue ufficializzazioni di ulteriori positività di calciatori tesserati. Indisponibili al presente ma anche a un pezzo di futuro, considerando i tempi della quarantena e l’esigenza di nuovi tamponi. Ma nello sport  italiano che progressivamente si rassegna alla stasi (vedi mancata assegnazione dello scudetto del basket) la discussione più interessante riguarda il professionismo e la sua applicazione. Inevitabile il brainstorming sui ruoli nel momento in cui si ridiscutono i contratti dei garantiti e le scritture private dei parzialmente garantiti, senza dimenticare il mondo dei falsi dilettanti dove gli accordi economici spesso sono pattuiti sulla parola. Vogliamo negare la sacca di nero che c’è a esempio nella serie D di calcio dove decine di migliaia di famiglie contano su introiti non ufficiali garantiti all’uomo di casa? E perché non considerare una reale professionista, al bando di ogni ipocrisia, una Pellegrini che da almeno 15 anni vive di nuoto e di tutto l’indotto che le gira intorno (sponsorizzazione, contratti pubblicitari, marketing). Nel gioco delle identità è certo più professionista una nuotatrice di spicco di un modesto calciatore di serie C. Sono forse dilettanti gli stagionali titolari azzurri del pugilato (su tutti Clemente Russo e Mangiacapre) che da tempo hanno fatto il calcolo che conviene rimanere amateur e non passare pro, calcolando i possibili introiti?. E che dire di Tommasone, un pugile che era professionista e si è riqualificato dilettante a suo tempo per coltivare e poi praticare il sogno olimpico. Se il mondo non sarà più lo stesso sarebbe il caso di ripulire lo sport da definizione superate, a misura di De Coubertin, ma non della società odierna che si misura con guadagni, super-allenamento, doping, marketing, speculazioni. Dove c’è un marciatore (formalmente dilettante) come Schwazer che, nonostante una lunga squalifica, sogna di poter partecipare a 40 anni all’Olimpiade del 2024.