ROMA -Si poteva evitare la brutta figura rimediata a Nicosia ma se scendi in campo con un manipolo di riserve e qualche giovane di belle speranze il risultato negativo appare immediatamente scontato. E così è stato. Brutta partita dunque quella della Lazio ed inequivocabile il 2 a 0 meritato dall’Apollon (gran gol di Faupala in rovesciata e Markovic dopo uno scambio veloce in area di rigore) davanti ai tre mila tifosi di casa ed ai 100 supportes biancocelesti giunti da Roma. Le motivazioni di una sconfitta si possono individuare nell’undici titolare colmo di seconde linee, nel passaggio di turno già acquisito con due giornate d’anticipo e nell’eco dei 4 gol rifilati dall’Eintracht di Francoforte rifilati ad un disastrato O. Marsiglia di mister Garcia. Insomma a scommettere il 2 ci stava tutto contro una modesta squadra come quella cipriota ed un solo titolare (Acerbi) in quella biancoceleste. L’esordio di Armini resta l’unica soddisfazione di una serataccia da dimenticare al più presto visto che domenica si torna a far sul serio in campionato a Verona contro il Chievo a cui servono punti salvezza. Al Tsiro di Limassol c’è stata sicuramente una prestazione da archiviare immediatamente ma prima di bypassare il match di Europa League un esame tecnico anche fittizio va fatto. Contro l’Apollon la Lazio non è stata mai davvero pericolosa: tanto possesso palla ma poche occasioni create e le assenze dovute al turnover di Inzaghi si son fatte irrimediabilmente sentire a tal punto da costringere i biancocelesti a rassegnarsi al secondo posto nel girone H. Un secondo posto alle spalle del Francoforte che di partite ne ha vinte 5 su 5. Dunque il match di Roma, l’ultimo del girone, contro i tedeschi non servirà a nulla se non a riproporre un’altra passerella per qualche buon giovanotto della Primavera e a dare a tutti appuntamento in Europa a febbraio.
MA.CED.
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