Massimo Ciccognani

GENOVA Un pari che fa comodo al Genoa nella corsa salvezza, non certo alla Roma che aveva il dovere di rispondere all’Atalanta vittoriosa all’Olimpico e che stasera si ritrova con altri due punti in meno nella corsa Champions. El Shaarawy a otto dalla fine illude la Roma, al novantesimo Romero incendia Marassi e fa sprofondare la Roma che in pieno recupero ringrazia Mirante che neutralizza il rigore di Sanabria. E finisce 1-1.

Le scelte dei tecnici Prandelli schiera il Genoa con il suo 4-3-1-2, conferma Lapadula al centro della prima linea rossoblù con accanto Bessa, Kouamè e Lerager. Nella Roma (4-2-3-1) Ranieri ritrova Cristante e Zaniolo, il primo in mediana accanto a Nzonzi, il secondo esterno a sinistra con El Shaarawy dalla parte opposta, Pellegrini qualche metro piùà avanti alle spalle di Dzeko. Ed è subito Genoa. Parte forte la formazione di Prandelli che probabilmente gioca il miglior primo tempo della sua stagione. Pressing alto a togliere fiato e iniziativa ai giallorossi. I quattro davanti genoani mettono costantemente in apprensione la retroguardia giallorossa. Ci prova il Grifone, con Veloso e Lapadula, ma la prima vera palla della partita capita alla Roma con Fazio che di testa costringe Radu ad un miracoloso salvataggio. Meglio il Genoa però in fase di costruzione che però manca nella parte finale dell’azione, così che le giocate di Lapadula e  Kouame non sortiscono effetti. Il Genoa fa la partita, ma la Roma non molla di un centimetro, attenta e pronta alle ripartenze. Tanta intensità in mezzo al campo, sbaglia qualcosa Manolas nelle chiusure e per poco non ne approfitta Lapadula che di testa manda a lato di poco. Come detto, la Roma è lì e per due volte di fila nel giro di sessanta secondi, Pellegrini ha la doppia opportunità per battere a rete che Dzeko manda in porta con un assist al bacio, ma il centrocampista giallorosso solo davanti a Radu manda fuori, ma che errore. Finale di tempo genoano, ma senza effetti colorati di rosa. Bella partita a Marassi, il miglior Genoa della stagione e una Roma non propriamente brillante, a volte rattrappita e incapace di uscire fuori dal pressing alto dei genoani, ma brava a sfruttare l’arma delle ripartenze, anche in casa giallorossa, malamente sfruttate.

Botta e risposta Stesso copione ad inizio ripresa, partita apertissima. Genoa con cuore e cattiveria agonistica, Roma che non trova sbocchi. Zaniolo non incide e lo stesso Pellegrini non regala spunti di rilievo. Così Ranieri lo richiama in panchina, dentro l’ex doriano Schick. Nzonzi in mezzo è un muro invalicabile, manca lo sprint là davanti. Partita bloccata, serve la giocata, il guizzo giusto. Ci prova Dzeko di testa, non va. Ranieri spedisce nella mischia Kluivert al posto di Zaniolo, confidando nell’esuberanza nell’uno contro uno dell’olandese.   Cambio anche per Prandelli, fuori Lapadula, dentro Pandev quando alla fine ne mancano poco più di quindici e la partita non decolla. La Roma alza il baricentro, spinge per chiuderla perché il pari non basta. Serve un guizzo per risolvere una partita bloccata. Eccolo. Minuto 82: cross dalla destra, sponda di Dzeko, sinistro al volo di El Shaarawy che la mette dentro: 1-0 Roma con ancora pochi spiccioli da giocare. Genoa che ventre a terra prova a riprendersi il punto, Roma che si difende con ordine. Karsdorp per Florenzi a due dalla fine. Scocca il novantesimo. Finita? Manco per idea, perché da azione d’angolo, Mirante non è perfetto nell’uscita e Romero di testa fa esplodere Marassi: 1-1. Ma non è ancora finita perché in pieno recupero il Genoa ha l’occasione d’oro di prendersi i tre punti: Mirante stende Sanabria ed è rigore. Dal dischetto va lo stesso Sanabria che si fa ipnotizzare da Mirante. E finisce 1-1, pari che fa comodo al Genoa, decisamente meno alla Roma che perde altri due punti nella corsa Champions.

FONTE FOOTBALLPRESS.IT