Davanti a 4 mila tifosi giunti da Roma e dintorni ci si aspettava almeno un primo tempo vibrante e pieno d’incursioni, soprattutto da parte della Lazio considerando che la squadra di Inzaghi è di caratura maggiore rispetto all’Empoli di Andreazzoli. Invece la prima parte di gara è piatta, senza emozioni se non nell’ultimo minuto, anzi ultimo secondo considerando il palo colpito da Wallace sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Per il resto, 45 minuti di assoluta monotonia. Infatti la partita è lenta, senza verve. La Lazio va a scartamento ridotto, ritmo blando e pochissime incursioni. Da segnalare solo l’occasione di Aquach al 28esimo con respinta da terra di Strakosha, poi poco o nulla. I biancocelesti sembrano ancora imballati e fermi sulle gambe a tal punto da indurre Inzaghi a far scaldare due/tre riserve probabilmente per squotere un pò i suoi giocatori, ma la scossa non arriva, la Lazio sembra giocare con il freno a mano tirato e l’Empoli appare più veloce. A caratterizzare il primo tempo sono i tanti errori da ambo le parti. Il primo vero tiro arriva al 35esimo da Milinkovic. Al 38esimo ci prova Acerbi a deviare un pallone in porta dopo un calcio d’angolo. Ad un secondo dal fischio finale del primo tempo Wallace manda la palla sul palo dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Termina così un primo tempo che lascia interdetti tutti i tifosi biancocelesti per lo scarso spettacolo e le poche occasioni. Il secondo tempo si apre praticamente con il gol della Lazio realizzato da Parolo da un cross di Lulic con la compartecipazione di alcuni errori della retroguardia empolese. Il gol apre la gara, ora la Lazio appare più brillante ed il gioco è più veloce. Iniziano i primi cambi; Radu si fa male ed Inzaghi manda in campo Caceres. Le due squadre sono più lunghe rispetto al primo tempo. La Lazio attacca e l’Empoli si difende. La speranza è quella di vedere fino alla fine più velocità e più occasioni, invece riemerge l’involuzione dei primi 45 minuti. Inzaghi fa due cambi: Correa per Milinkovic e Durmisi per Luis Alberto nella speranza di vedere una manovra più fluida senza avere però riscontro., I cambi li fa anche Andreazzoli con Traorè per Acquach e Mraz per Bennacer. Con i nuovi entrati l’Empoli aumenta il ritmo e costringe la Lazio a difendersi puntando tutto sul contropiede. Contropiede che frutta all’88esimo un palo di Correa dopo un’incursione di Immobile piuttosto in ombra al Castellani. Al 93esimo, praticamente ad un minuto dal termine da segnalare le due occasioni più clamorose che avrebbero potuto cambiare il corso della gara: quella della Lazio è fallita da Marusic, mentre dal ribaltamento del gioco è praticamente Caputo a fallire un gol facile facile se non ci fosse stato l’estremo intervento di Strakosha. Orsato fischia la fine e la Lazio tira un lungo sospiro di sollievo insieme ai 4 mila tifosi biancocelesti in tribuna, non particolarmente contenti per una partita non affatto piacevole. Ma alla Lazio servivano i tre punti ed agli errori si tornerà a pensare alla ripresa degli allenamenti.
MAURO CEDRONE
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