ROMA- Gran partita. Grande Lazio. Abbattuto il tabù del “non c’è due senza tre”. Paura svanita dunque dopo i fantasmi del Chievo e del Milan dove i biancocelesti avevano collezionato ben 56 tiri complessivi rimediando solamente un punto su sei ed un gol solo, quello su rigore realizzato da Biglia contro il Milan. Eppure contro un gagliardo Empoli che non merita la posizione in classifica che occupa, la Lazio ha rivisto i fantasmi del recente passato soprattutto dopo il gol di Hrunic da 20/25 metri. Un uno a zero dal fortissimo sapore di beffa dopo una serie infinita di tiri verso la porta di Skorupskj. Un uno a zero che avrebbe tagliato le gambe a chiunque ma non ad Immobile che immediatamente riequilibra la gara sfruttando furbescamente un pallone centrato da Felipe Anderson. Pareggio assolutamente meritato dopo tanto lavoro sprecato nella metà campo avversaria e nei pressi della porta dell’estremo difensore empolese. Lazio sugli scudi anche nel secondo tempo. Stavolta Inzaghi azzecca perfettamente i cambi soprattutto quello di Keita che si piazza sull’out di sinistra. Posizione congeniale al senegalese che semina terrore in quella zona del campo ed in area di rigore. Ed è proprio dall’ennesimo cross dagli esterni che scaturisce il gol dello stesso Keita pronto a fiondare in porta un pallone che si infila alle spalle di Skorupskj dopo una deviazione di un difensore azzurro. Risultato ribaltato con la Lazio stavolta ad amministrare il finale per nulla simile ai finali con il Chievo e con il Milan. Termina quindi 2 a 1 che certifica la straordinaria volontà di una squadra arcigna, volitiva, caparbia e sempre alla ricerca della finalizzazione. Insomma un’ottima Lazio che riconquista posizioni in classifica e che punta con decisione alla conquista di quel posto in Europa tanto agognato e finora sicuramente meritato.
Mauro Cedrone
Be the first to write a comment.