Dietro alla Giorgi, che ha saldamente in mano la leadership azzurra al femminile grazie al numero 39 della classifica mondiale WTA, qualcosa inizia a muoversi sul serio. Questa settimana si registrano tre best ranking consecutivi, due nelle prime cento del mondo, un evento si sperato ma non proprio atteso. A trascinare le ragazze è stata la venticinquenne toscana Jasmine Paolini che, per la prima volta in carriera, ha vinto un torneo del circuito in gonnella, per la precisione il 250 di Portorose in Slovenia. E lo ha vinto bene, lucida nei momenti importanti, concentrata e determinata come mai la avevamo vista. Di sicuro c’è la mano dell’ex Davis man Renzo Furlan che, dopo la parentesi al centro federale, ha iniziato la collaborazione con la tennista toscana, indirizzandola ad una miglior gestione del match, tecnica ed agonistica. Abbiamo ammirato i progressi anche atletici della Paolini che si è difesa molto bene, spesso contrattaccando la rivale di turno. Così ora la classifica la vede al numero 64, quasi in rampa di lancio per entrare almeno nelle prime 50 del mondo. Stesso discorso per la fiorentina Trevisan che ha vinto 9 delle ultime 10 partite, ossia finale al challenger di Kalsruhe in Germania e affermazione all’ITF 80 di Valencia; non grandissimi tornei ma match sempre impegnativi e il gruzzoletto di punti incamerati ha proiettato la mancina toscana al numero 66 della classifica WTA. Viene da pensare che entrambe le ragazze, Paolini e Trevisan, stiano trovando la maturità giusta per consolidare le loro posizioni e migliorare il loro tennis, che non è solo di pressione ma anche di intelligenza. E poi, dalle retrovie, sta venendo fuori la quasi 23enne riminese Bronzetti, un mix di ottimo fisico e buoni fondamentali, il tutto shakerato con variazioni di gioco interessanti. La tennista, partendo dalle qualificazioni sempre a Portorose, ha centrato il terzo quarto di finale WTA della stagione, il primo sul cemento dopo quelli in luglio di Losanna e Palermo sulla terra battuta; ora è numero 148 e le prime 100 del mondo sembrano ampiamente alla sua portata.

Andrea Curti