ROMA – Molte riserve in campo in questo match giocato in un orario poco consono ad una partita di calcio considerando il tardo pomeriggio. Chi si aspettava due squadre con tutti titolari sul terreno di gioco è rimasto deluso perchè i due allenatori preferiscono optare per molte seconde linee. Inzaghi infatti schiera Luis Felipe, Berisha, Correa, Durmisi e Marusic. Garcia invece risponde lasciando in panchina Mandanda, Radonijc, Payet, Mitroglu e Sarr. Tema tattico scontato: Lazio coperta ed arroccata nella sua metà campo pronta ad azionare il contropiede e Marsiglia deciso a mettere pressione all’avversario spostando notevolmente il baricentro delle azioni. Con questi presupposti lo spettacolo non si vede se non in un paio d’occasioni tra il 15esimo ed il 20esimo munuto di gioco. Occasioni che tra l’altro fanno gridare al rigore per l’una e per l’altra formazione, con un arbitro inflessibile e piuttosto lontano dalle rispettive azioni di gioco. Due rigori più o meno netti che avrebbero dato più vigore ad una prima parte di gara un pò noiosa e senza particolari squilli fino al minuto di recupero concesso dall’arbitro. Un recupero propizio per Parolo pronto a trasformare in gol un cross di Immobile dalla sinistra. Mortifero il colpo di testa del centrocampista, preciso ad indirizzare la palla sul palo interno di sinistra del portiere Pelè. Uno a zero e tutti negli spogliatoi dopo il doppio fischio dell’arbitro russo. Stessa musica nel secondo tempo fino al nono minuto. La manovra della Lazio è avvolgente e parte dalle retrovie. Dopo una serie di scambi il pallone arriva all’implacabile ed indomabile Immobile che “taglia” con precisione chirurgica per Correa (schierato in campo al posto dell’infortunato Caicedo) pronto ad incrociare il tiro e portare la Lazio sul 2 a 0. Tutto facile? assolutamente no e non certo per meriti del Marsiglia ma per le paure della squadra biancoceleste. Il doppio vantaggio evidentemente abbassa la tensione in Parolo e compagni che arretrano troppo e prestano il fianco ripetutamente all’avversario. La Lazio rischia molto sulle chiusure nella sua metà campo. Un clamoroso errore di Parolo (autore del primo gol bianceleste) mette in moto il contropiede del Marsiglia che arriva facile in area di rigore con Thauvin lesto a spedire il pallone alle spalle di Strakosha. Il due a uno ridà vigore ai francesi che stringono d’assedio il centrocampo avversario concedendo però il contropiede ad Immobile e a Milinkovic entrato al posto di Berisha (Bastos al posto di Wallace e Luis Alberto al posto di Correa). La Lazio potrebbe triplicare ma un pò per stanchezza ed un pò per sfortuna non riesce a fare il terzo gol nonostante le ripetute prove di Ciro e di Sergej. L’arbitro, il russo Bezborodiv, concede 5 minuti di recupero, un’eternità che sembra non passare mai. L’ultimo minuto è al cardiopalmo: il Marsiglia attacca con tutti gli effettivi e tutti in area di rigore da dove parte un tiro secco che Strakosha salva in extremis. Sulla paratona del numero uno biancoceleste arriva il triplice fischio. E’ finita, la partita è finita ed il sollievo è evidente. Il pubblico, poco per la verità a causa dell’orario infelice, è contento per il risultato e per il passaggio di turno non pensando ai calcoli da fare per il primo o il secondo posto del gruppo H. Garcia uscito di scena dall’Europa si vede costretto a rientrare mestamente negli spogliatoi con il peso della quarta sconfitta consecutiva.
MAURO CEDRONE
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