ROMA – L’Europa è un’altra cosa. In Europa League ti concedono poco, pochissimo perchè trovi squadre più forti, più attrezzate, con organici decisamente di buonissimo livello. La Lazio l’ha provato sulla sua pelle dal fischio d’inizio in poi. Troppa differenza tra Lazio e Siviglia. Ad una Lazio già debilitata dalle assenze di Immobile e Milinkovic si contrappone un Siviglia in spolvero, decisamente più veloce dell’avversario, imprendibile sulle accelerazioni e con una grande proprietà di palleggio. La vittoria degli spagnoli con il gol di Ben Yedder è la sintesi del match caratterizzato anche dalla sfortuna della squadra biancoceleste costretta a ricorrere anche ad alcune alternative in un organico gia’ di per se ristretto e non di alto livello. Al pronti via il tema tattico dell’incontro appare evidente, il Siviglia propone grande possesso palla e velocità, la Lazio di contro punta sul contropiede e sulle triangolazioni quando l’avversario ti da l’opportunità di attuarle. Dopo 2 minuti dal fischio d’inizio Parolo si procura una distorsione alla caviglia che gli permettere di giocare solo fino alla fine del primo tempo, sostituito nella ripresa da Cataldi. Nei primi 20 minuti da segnalare solo un paio di occasioni per parte con Stakosha buon controllore dei tiri spagnoli e Correa sul fronte opposto mai pronto a sfruttare le iniziative. Al 21esimo l’episodio-partita: il gol di Ben Yedder, costruito magistralmente dal fronte offensivo spagnolo: palla d Escudero, passaggio filtrante per Sarabia solo soletto sull’out di sinistra praticamente libero per l’assenza di Bastos, taglio netto in area di rigore per l’arrembante da destra Ben Yedder lasciato libero da Radu. Gol facile facile: uno a zero e grande entusiasmo dei 1300 tifosi lusitani. Il gol disorienta inevitabilmente i giocatori biancocelesti che tentano di reagire proponendo al 26esimo una buona occasione con Marusic che manda la sfera a ballare sulla linea di porta in attesa del salvataggio di Kijaer. Il Siviglia gioca sul velluto perchè la Lazio non reagisce, anzi soffre le incursioni del Siviglia a destra e a sinistra dove Bastos e Radu sembrano in grave ritardo nelle azioni. Inzaghi fa scaldare Durmisi che non va a sostituire Bastos ma Luis Alberto che deve abbandonare il campo per un preoccupante dolore all’inguine. Piove sul bagnato, Lazio sempre più in emergenza. Termina il primo tempo che deve mettere in conto un paio d’errori dell’arbitro. Agli assenti di partenza va aggiunto Parolo che rimane negli spogliatoi e lascia il posto a Cataldi. Al 56esimo esce Bastos finalmente ed entra Luis Felipe che prova a sfruttare senza successo una punizione di Cataldi. Al 64esimo identica azione che ha portato il Siviglia al gol, ma stavolta c’è Luis Felipe e non Bastos che salva in angolo. Il Siviglia in 10 minuti cambia tre giocatori, Munir per il goleagor Ben Yedder, Promis per Escudero ed Amadou per Sarabia. All’84esimo l’unico tiro degno di tale nome da parte di Leiva di poco a lato. All’89esimo il Siviglia sfiora il raddoppio che sarebbe stato ampiamente meritato. Il fischio finale arriva dopo il cartellino giallo sotto il naso di Acerbi. La Lazio rientra mestamente negli spogliatoi con la speranza remota di poter ribaltare il risultato nella gara di ritorno nonostante le numerose assenze che meriterebbero ricambi di qualità che la società non ha voluto pescare dal mercato di riparazione……
MAURO CEDRONE
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