di LUCA SPIGARELLI

Terza giornata di Europa League allo Stadio Olimpico si sono sfidate Roma e Borussia Moenchenglabach. I giallorossi devono e vogliono tornare alla vittoria, ma i molti infortuni che hanno colpito la squadra non rende il lavoro di Paulo Fonseca facile. Ed è così che il portoghese si inventa una Roma camaleontica a due moduli: 4-2-3-1, in fase di non possesso con Mancini schierato in mediana, 3-4-3 in fase di possesso.  La prima mezz’ora è tutta tedesca con i ragazzi di Marco Rose che cercano la via del gol con tiri dalla distanza. L’unico brivido per Pau Lopez è la traversa colpita da Bensebaini, bravo a farsi trovare in area sulla punizione di Neuhaus. La Roma inizia ad alzare i giri del motore e i risultati si vedono soprattutto nel gioco che migliora minuto dopo minuto. E in questi minuti grande protagonista è Pastore che prima si autolancia in area con un pallonetto e poi supera due tedeschi con un bellissimo colpo di tacco. Il gol è nell’aria: e infatti il calcio d’angolo di Veretout trova la testa di Zaniolo, bravissimo a liberarsi della marcatura di Elvedi, e insacca alle spalle di  Sommer. La Roma ci crede e raddoppia con Dzeko dopo un bellissimo contropiede, ma il guardalinee annulla per fuorigioco del bosniaco.  Finisce così il primo tempo. La seconda frazione non regala grandi emozioni. Ai giallorossi sembra andare bene l’uno a zero e al Borussia di perdere solo uno a zero. Nella Roma dove i  protagonisti assoluti sono Mancini e Veretout, inizia la girandola dei cambi anche in vista della delicata partita di domenica contro il Milan di Pioli: fuori Pastore e dentro Perotti e qualche minuto più tardi fuori l’autore del vantaggio giallorosso per il giovane Antonucci. E proprio queste mosse danno una rinnovata fiducia ai tedeschi che iniziano a tenere il pallino del gioco. Fonseca vede i suoi in affanno e decide di buttare nella mischia anche Florenzi al posto di Kluivert. Il numero 24 è infatti più propenso a fare tutta la fascia e aiutare la difesa rispetto all’olandese. L’uno a zero è un risultato troppo ballerino: Dzeko lo sa bene e con un bellissimo passaggio mette davanti a Sommer proprio il neoentrato che però non trova la porta, depositando la palla sul fondo al 90esimo. Il Borussia, con i quattro minuti di recupero, continua a credere nel pareggio: Thuram colpisce di controbalzo la sfera ma la manda in alto. Il fischietto scozzese però nell’ultimo giro di orologio vede un fallo di mano di Smalling e concede ai tedeschi il rigore. Stindl senza problemi segna e regala ai suoi un pari inaspettato. Peccato che il fischietto si inventi di sana pianta il tocco del numero 6 giallorosso.  Bisogna fare invece i complimenti a Mancini autore di una nuova prestazione con la “P” maiuscola e i giardinieri dell’Olimpico: il manto erboso, nonostante la copiosa pioggia, è stato perfetto. Chapeaux.