ROMA – “Hanno ucciso il Totocalcio?” Contr’ordine compagni. L’interessato era già morto e semmai entra in camera di rianimazione. La piaga degli annunci- destinati dopo 24 ore a un ridimensionamento se non proprio a un’inversione di tendenza- ha mietuto un’altra vittima in quello che una volta era definito “il gioco preferito dagli italiani”. Le ultime stima accreditavano un universo di 38.000 giocatori superstiti, aficionados della vecchia schedina, scommessa vintage sullo sport o meglio sul calcio, assediata da un pulviscolo di possibilità residuali. Ma la morte era stata decretata già prima quando il Coni, in cambio dei sussidi di Stato (400 milioni di euro attuali, non noccioline) aveva assecondato i propositi del Governo di turno smantellando l’organizzazione che assicurava risorse allo sport italiano e, principalmente, a quello olimpico. Sembra passata un’era geologica da quei tempi. Quando una colossale vincita era il volano pubblicitario per un montepremi robustamente massiccio. Il passaggio di testimone Della Pergola-Sisal-Coni-Stato Italiano aveva finito per collocare il Totocalcio in un cantuccio più che in una nicchia soprattutto quando la maldestra invenzione di Totosei e Totogol ne aveva limitato un orizzonte sempre più angusto. Ora nella testa di Giorgetti, pericoloso stratega del governo giallo-verde, c’è una nuova riconversione ma- verrebbe da suggerire- quando ormai è troppo tardi. In un mondo dell’azzardo a 360 gradi un Totocalcio riconvertito che spazi d’interesse può guadagnarsi? I giovani non lo conoscono, gli uomini della generazione di mezzo lo ignorano, gli anziani hanno smesso di frequentarlo mentre le donne si sono sempre astenute. In attesa di novità più sostanziali vale la pena di rilevare che l’iniziativa del Coni è sempre più al lumicino. Giorgetti annuncia, fa e disfa mentre Malagò è all’angolo come il Totocalcio, mai ripresosi dal colpo di ko della riforma generale dello sport. A cui mai nessuno gli ha chiesto di offrire un sia pure modesto contributo. Lo sport agli sportivi? Lo sport più che mai nelle pastoie della politica. Mala tempora currunt e povero Totocalcio buonanima!

 

DANIELE POTO