TAPPA PINEROLO-CERESOLE REALE. ARRIVO IN SALITA E CHE SALITA! E’ PROBABILMENTE LA TAPPA, INSIEME A QUELLA DI DOMANI (SAINT-VINCENT-COURMAYEUR), PIU’ DIFFICILE E DURA CON I SUOI 3 GRAN PREMI DELLA MONTAGNA CON OLTRE 2000 METRI DI DISLIVELLO. IL PARCO NAZIONALE DEL GRAN PARADISO, IL PIU’ ANTICO DEL NOSTRO PAESE, OFFRE UN PAESAGGIO STRAORDINARIO TRA CIME INNEVATE E GHIACCIAI MAESTOSI. ED E’ PROPRIO SU QUESTO TRACCIATO CHE EMERGONO LE QUALITA’ DEGLI SCALATORI. IL COLLE DEL LYS, IL PRIMO GPM, “REGALA” 15 KM DI ASCESA AL 6,4% CON PUNTE DEL 12 ED UN DISLIVELLO DI 957 METRI A QUOTA 1311 METRI ARRIVA QUASI SUBITO ALL’INIZIO CORSA. A 60 KM CIRCA DALL’ARRIVO SI SALE A 1.405 DI PIAN DEL LUPO DOPO UNA SCALATA LUNGA DI 9 KM E MEZZO, CON UN DISLIVELLO DI 815 METRI E UNA PENDENZA MEDIA DELL’8,7% CON PICCHI AL 14 NELLA PARTE INIZIALE. TAPPA DUNQUE DA SELEZIONE NEGLI ULTIMI 5/10 KM CON SCATTI E CONTROSCATTI CHE VEDRANNO IMPEGNATI I GRANDI SCALATORI.

Capolavoro di Zakarin, Roglic e Nibali insieme a 3′. Polanc difende la maglia rosa.

Tappone alpino conquistato dal russo partendo dalla fuga del mattino. Nibali rimane con il favorito, ma lascia il passo senza riuscire a staccarlo. Landa non molla in cima, crolla Yates. Lopez sfortunato.

Sembrava rivedere le grandi scalate di un tempo, quelle con Pantani ed ancor prima quelle di Fausto Coppi, anche per  la presenza a i lati del percorso neve e ghiacciai. E’ stato Ilnur Zakarin a conquistare la 13ª tappa del Giro d’Italia 2019 con una straordinaria fuga iniziata nei primi chilometri e coronata con un attacco solitario nella salita verso Lago Serrù con traguardo a Ceresole Reale.

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