Ecco il primo prevedibile conflitto nel merito per l’attribuzione del meccanismo di promozioni/retrocessioni. In questo caso il basket sospeso precede il calcio ancora con la speranza di rianimare l’attività. La Lega basket ha rifondato il torneo 2020-2021 componendo una griglia ipotetica di 18 società. Scriviamo ipotetica perché c’è il sospetto che più di una non sia in grado di rispettare i parametri richiesti per l’iscrizione  e venga automaticamente spostata nel secondo torneo nazionale. Ci sarebbe da discutere dei meriti di Pesaro, protagonista di un torneo monco ma disastroso, un club più volte miracolato nell’ultimo decennio, tenuto in vita artificialmente pur in assenza di adeguati requisiti tecnici. Ma il nodo del contendere è l’ammissione di Torino che sembrerebbe vantare meno diritti sportivi della più fresca ed arrembante Ravenna. Se si mettono sulla bilancia vittorie e sconfitte del campionato spezzato Ravenna si fa senza dubbio preferire ma Torino rimonta per altri parametri che pure dovrebbe contare di meno come i precedenti in serie A, l’universo di pubblico su cui può contare, etc. I gestori del Ravenna hanno preannunciato un ricorso. Ma la faccenda sembra ancora più intrigante. Perché il proprietario del pacchetto di maggioranza del club di Torino è lo stesso di Sassari, Stefano Sardara. Per i regolamenti in vigore (gli stessi del calcio) se fosse confermato l’inserimento di Torino in A, Sardara dovrebbe vendere uno dei due club, segnatamente e presumibilmente quello di Torino. Si può immaginare che vendere i diritti di un club di A gli permetterebbe di intascare una cifra nettamente superiore rispetto al confinamento confermato nel campionato di provenienza. Dunque oltre al merito c’è un sospetto di favoritismo che inquina gli umori e l’ambiente e spacca un movimento che avrebbe bisogno di essere compatto in vista della ripresa dell’attività prevista per settembre prossimo. Alla luce di questo esempio possiamo intuire cosa succederà nel calcio per promozioni tutte da ratificare come quella del Benevento nel campionato cadetto e del potentissimo Monza di Galliani dalla C alla B. Sono sempre i fuochi piccoli che appiccano i grandi incendi. l

 

DANIELE POTO