ROMA- A meno di un mese dall’insediamento del nuovo Governo con partiti e movimenti non alleati ma contrattualizzati, garante il Premier avv. Conte, appare evidente che gli occhi del cittadino-consumatore-utente rispetto alla vecchia politica hanno bisogno di nuove lenti di osservazione. Di un nuovo schema senza pregiudizi dove destra e sinistra sono ribaltate. La prova sta nei fatti. La sinistra o presunta tale ha svolto una politica di destra mentre la destra si è riavviluppata al centro con l’anomalie delle leggi ad personam dell’era Berlusconi. Occorre uno sguardo limpido, non prevenuto, rivolto alle cose da fare, all’immane lavoro a cui attende la nuova coalizione anche in ragione di quanto non si è fatto nella seconda Repubblica. Sembra poco cercare di rimuovere almeno in parte macigni come corruzione, evasione fiscale, mafie assortite, lavoro nero che pesano sul Paese per circa 550 miliardi all’anno? Chi si spaventa di fronte alla nuova economia del reddito di cittadinanza, al possibile ridimensionamento della Legge Fornero o all’innovazione della flat tax, è edotto sulle enormi ricchezze mobilitate dagli italiani, circa 5.500 miliardi di euro cash più proprietà immobiliari? La contraddizione evidente è quello di una gestione trasandata e incosciente dei beni pubblici a fronte dell’oculato risparmio privato degli italiani, scalfito ma non definitivamente intaccato dalla crisi del 2008-2009, ancora non definitivamente risolta. Si parte dal lavoro, dall’attacco alle posizioni da rentier, alla super-pensioni, osando anche rimettere in discussione la politica dei migranti, tabe irrisolta dell’Unione Europea. Il coraggio non manca alla diarchia Salvini-Di Maio che dal punto di vista elettorale, secondo i sondaggi, raggruppa circa il 60% dei consensi. C’è da chiedersi quanti manchino all’appello e sono tanti. In una grande circoscrizione di Roma che ha eletto come presidente Giovanni Caudo solo un cittadino su cinque si è presentato al seggio. Un sintomo di disaffezione giustificato dagli enormi errori della politica. Beninteso quella con la “p” minuscola. Esemplificata dal cammino recente del Partito Democratico e da Forza Italia, due forze in progressivo scioglimento.

 

DANIELE POTO