ROMA – Il venerdì 17 degli internazionali di tennis ha registrato la ritirata strategica di King Federer e della numero uno Osaka. Ufficialmente i due hanno accusato problemi alla coscia destra alla mano destra. Di fatto (il ritiro di martedì scorso di Serena Williams docet) non sono proprio entrati in campo e la vicinanza del Roland Garros lascia molti maliziosi dubbi sulla gravità degli infortuni. D’altronde se Federer  ha programmato la stagione sul rosso  per Parigi, la Osaka, una volta uscita dal torneo la Halep, ha coronato il suo dichiarato sogno di presentarsi come prima testa di serie sotto la Tour Eiffel. Così Federer ha lasciato un giorno di riposo in più al 20enne greco Tsitsipas che nella parte bassa del tabellone maschile, incrocia di nuovo lo spagnolo Nadal nel remake della semifinale di Madrid (vinta dal biondo ellenico). Nadal ha rifilato il terzo 6/0 in tre incontri questa volta al connazionale 35enne Verdasco, ma per la prima volta si è trovato sotto in un set, nel primo, quando Verdasco si è trovato avanti 3-1. Un fuoco di paglia perchè Nadal ha macinato gioco, annullato 3 palle del 5 pari al suo avversario ed infilato 7 giochi consecutivi. Negli scontri diretti Nadal è avanti 3 a 1 ma Tsitsipas, giustiziere di Sinner e Fognini, ha vinto l’ultimo 7 giorni fa. Comunque dall’alto dei suoi 170 cm, il vero “gigante” del Foro Italico è il 26enne argentino Schwartzman, giunto alle semifinali da numero 24 del mondo (ma è stato 11 un anno e mezzo fa) senza perdere neppure un set in quattro partite; questa volta ha preso lo scalpo del giapponese Nishikori, 6 del mondo, con cui il sudamericano non aveva mai vinto. Schwartzman è partito forte salendo rapidamente 5-0 dopo di che si è svegliato Nishikori che aveva pareggiato il conto dei break (2 per parte) ma quando è andato a servire per l’incredibile 5 pari, tre errori gratuiti ne hanno pregiudicato l’aggancio. Vinto il primo set, il sudamericano ha breakkato il nipponico al sesto gioco e un suo fulminante passante rasoterra di rovescio ha indotto il pubblico del Grand Stand a gridare “Diego Diego” parafrasando il Maradona calciatore. Anche l’attaccante laziale e argentino Correa applaudiva in tribuna le gesta del suo connazionale. Schewartzman ora se la vedrà con il vincente di Djokovic-Del Potro….

ANDREA CURTI