ROMA – Conor O’Shea, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby, ha già ufficializzato la formazione che domani, domenica 24 febbraio alle 16 allo Stadio “Olimpico” di Roma, affronterà l’Irlanda nel terzo turno del Sei Nazioni 2019, partita che sarà trasmessa in diretta su DMAX, canale 52 del digitale terrestre con collegamento a partire dalle 15.20 con “Rugby Social Club”. Cinque i cambi nel XV titolare rispetto alla gara giocata contro il Galles due settimane fa. In mediana si rivede dal primo minuto Tito Tebaldi: il mediano di mischia del Benetton Rugby, ai box dopo l’infortunio occorsogli nel riscaldamento pre Scozia-Italia, tornerà a vestire la maglia numero nove. Confermato all’ala Padovani dopo le due mete realizzate nelle prime due giornate del Sei Nazioni (la prima da subentrante). L’assenza di Sergio Parisse in terza linea porterà allo spostamento di Steyn come numero 8, con l’inserimento dal primo minuto di Maxime Mbandà: il flanker delle Zebre Rugby Club, 15 caps con l’Italrugby, tornerà a vestire la maglia azzurra a un anno di distanza dalla sua ultima presenza (11 marzo 2018 contro il Galles a Cardiff). Debutto dall’inizio del match per Jimmy Tuivaiti che scenderà in campo al posto del febbricitante Sebastian Negri. Primo cap da titolare per Federico Ruzza: la seconda linea del Benetton Rugby – che affiancherà il collega di reparto e di club Dean Budd – ha collezionato 9 caps tutti da subentrante. In prima linea Leonardo Ghiraldini, alla presenza numero 102, guiderà da capitano per la diciassettesima volta gli azzurri. Ai suoi lati confermato Simone Ferrari, mentre ritorna dal primo minuto Andrea Lovotti, ai box contro il Galles a causa di un virus influenzale. Dirigerà il match il neozelandese Glen Jackson che nella stagione in corso ha già “incrociato” l’Italia nel match vinto dal XV di Conor O’Shea contro la Georgia a Firenze nel test match dello scorso novembre. “Abbiamo scelto giocatori che possono essere pronti fisicamente al 100% – ha esordio coach O’Shea – motivo per cui Sebastian Negri non è in lista gara: ha avuto la febbre alta e abbiamo bisogno di giocatori pronti fisicamente. La settimana scorsa a Viadana Mbandà e Tuivaiti hanno giocato bene con le Zebre: c’è grande profondità in quel ruolo. Abbiamo lavorato molto sui punti di incontro sin dall’allenamento congiunto contro l’Under 20 di lunedì: è stato uno degli aspetti che potrà esserci utile per mettere sotto pressione l’Irlanda”. “Il pubblico dell’Olimpico? Sarà importante per noi – ha continuato il tecnico dell’Italia –  Contro il Galles era difficile provare a raggiungere Roma e provare a tornare a casa per chi veniva da fuori città. Avere tanti tifosi da’ una carica in più alla squadra: il loro sostegno per noi è importante. Ho letto un commento negativo sul giro di campo dei giocatori dopo la partita e un risultato non positivo: credo che non si abbia ben chiaro lo spirito del rugby. Noi abbiamo grande rispetto per i nostri tifosi e sentiamo una responsabilità alta nei loro confronti: è giusto salutarli dopo ogni nostra prestazione”“Se riusciamo a lavorare sulle cose che possiamo controllare, possiamo essere molto competitivi contro l’Irlanda. L’intensità deve essere sempre alta: la strada è quella giusta, ne sono sicuro, ma anche i risultati devono iniziare ad arrivare” ha concluso O’Shea. “E’ stato un anno duro dopo il periodo riabilitativo – ha dichiarato Maxime Mbandà, al rientro dal primo minuto con la maglia dell’Italrugby a quasi un anno di distanza dall’ultima presenza contro il Galles – ho dovuto faticare molto e ora mi trovo in un’altra forma, meglio rispetto al passato. Ho aspettato tanto questo momento e darò il 100% per provare a centrare insieme ai miei compagni un risultato positivo”“Abbiamo lavorato molto in questa settimana e studiato l’Irlanda che ha un gioco molto imprevedibile. I tifosi? Sono il nostro sedicesimo uomo in campo. Il loro sostegno ci da sempre una grande carica” ha concluso la terza linea Italrugby. “E’ la mia prima gara da titolare – ha esordito Federico Ruzza, 9 caps collezionati da subentrante – è un sogno che si avvera da quando ero bambino. Sarà una partita molto dura dove non dovremo lasciare niente al caso e giocarcela fino alla fine per tutti gli 80 minuti. In queste partite sono importanti tutti i 23 giocatori a lista gara: tutti devono essere pronti per dare il proprio apporto in campo e provare, nel caso, a cambiare l’inerzia del match”. Sarà derby per coach O’Shea ma ciò che conta è quello di fermare l’emorragia delle sconfitte consecutive nel Sei Nazioni, giunta ormai a 19 sconfitte. Che potrebbero diventare 20 e non sarebbe una sorpresa.

Andrea Curti