ROMA – Il re Lucertola, the Lizard King, per tutti Jim Morrison nacque l’8 dicembre del 1943. Il più grande “maudit” (maledetto) della storia del rock. Colui che trasformò spesso in musica i versi dei poeti maledetti. Il maudit però è spesso ricordato per le sue ripetute performance al limite, fuori le righe, accompagnate da sistematici atti osceni che finivano più volte con l’arresto e relative condanne. Come quella volta al Dinner Key Auditorium di Miami dove Morrison ed suoi Doors si esibirono in condizioni drammatiche a causa dell’alcool ingurgitato da Jim. Completamente ubriaco Morrison salì sul palco davanti a 14 mila persone in un teatro che ne conteneva al massimo 8 mila, in un’atmosfera altamente surriscaldata. Jim si reggeva a stento in piedi, fu addirittura accompagnato sul palco vicino all’asta del suo microfono. In quel pietoso stato Jim Morrison costrinse la band a ripetere più volte l’intro di “Break On Through” prima di iniziare uno sconnesso discorso alla folla intriso di insulti verso il pubblico che definì “a bunch of fuckin’ idiots” – trad. “un mucchio di fottuti idioti”. Jim oramai a ruota libera continuò con insulti pesanti: “Voi amate essere indottrinati. Forse vi piace mettere la vostra faccia nella merda. Siete un branco di schiavi”. Morrison completamente perso continuò a sparlare fino al punto da chiedere al pubblico di spogliarsi. “Spogliamoci tutti, amiamoci tutti. Amate il vostro prossimo. Amatevi tutti perchè qui voi non siete venuti per la musica, non siete venuti per il rock and roll vero? Siete venuti per vedere il mio cxxxx” e completamente nudo iniziò a cantare Light My Fire. Jim poi fu arrestato e condannato a sei mesi di reclusione per atti osceni in luogo pubblico.

MAURO CEDRONE