NEIL ARMSTRONG FU IL PRIMO UOMO A METTERE PIEDE SULLA LUNA ESATTAMENTE CINQUANT’ANNI FA 

 

Neil Armstrong fu il primo uomo a mettere piede sulla Luna il 21 luglio di cinquant’anni fa, precisamente alle ore 2.56. Astronauta e aviatore statunitense Armstrong fu ufficiale della United States Navy e partecipò alla Guerra di Corea; conseguì poi una laurea di primo livello presso al Purdue University e fu uno dei piloti collaudatori: effettuò più di 900 voli. Partecipò a diversi programmi nei quali gli americani si proponevano di vincere la corsa allo spazio nei confronti dei sovietici e del Boeing X-20 Dyna-Soar, per lo sviluppo di uno spazioplano. La prima missione di Armstrong, insieme al pilota David Scott, che prevedeva l’aggancio fra due navi spaziali in orbita fu con la Gemini 8. La seconda missione fu nel luglio del ’69 con l’Apollo 11 che realizzò il primo allunaggio con uomini del Programma Apollo. Armstrong venne scelto per approdare sulla Luna anche grazie al proprio carattere che non l’avrebbe portato a sottovalutare la missione solo perchè aveva esperienza. Arrivò il 20 luglio, giorno dell’allunaggio e durante il lancio dell’Apollo 11 il cuore dell’astronauta raggiunse i 110 battiti cardiaci, il “volo” non ebbe problemi e una volta arrivati sulla Luna fu necessario trovare la zona ideale di atterraggio. Sulla Terra, ai centri di controllo, rimasero tutti col fiato sospeso fino alla comunicazione ufficiale di Armstrong che segnalava appunto che la superficie lunare era sotto i loro piedi. La celebre frase che Armstrong pronunciò quando appoggiò il piede sulla superficie lunare fu:” «That’s one small step for (a) man, one giant leap for mankind». Venti minuti dopo lo sbarco dell’astronauta, Aldrin il suo collega lo raggiunse e fu così il secondo uomo ad avere messo piede sulla Luna. Quando furono insieme, i due per prima cosa posero una placca commemorativa del volo e poi piantarono la bandiera degli Stati Uniti, terminate queste operazioni Nixon raggiunse telefonicamente i due astronauti e parlò con loro per circa un minuto. La loro permanenza sulla Luna durò circa due ore e mezzo. Per il rientro sulla Terra i due sigillarono nuovamente il portello della navicella, ma si resero conto di aver danneggiato il pulsante di accensione che però riuscirono ad attivare nuovamente usando una penna. L’ Apollo 11 tornò sulla Terra ammarando nell’Oceano Pacifico, venne poi recuperata dalla USS Hornet. Dopo essere stati in quarantena 18 giorni (per scongiurare eventuali malattie infettive), l’equipaggio fu portato in trionfo per gli Stati Uniti, in un tour che durò 45 giorni. Armstrong nel 1970 presenziò ed intervenne al 13esimo convegno annuale del comitato internazionale sulla ricerca spaziale. L’astronauta fu poi presente all’aeroporto di Roma Fiumicino all’inaugurazione del Boeing 747 I- DEMA di Alitalia (il primo della compagnia). L’impresa dell’americano fu uno dei più importanti passi per l’umanità che dimostrò che lo spazio poi così lontano non è. 

SARA ORLANDINI