Tutti lo vogliono, tutti lo cercano. Ma il Figaro del nostro tennis- Jannik Sinner- ha
mostrato un’invidiabile resistenza alla sovraesposizione anche nei giorni romani,
ricchi di visite, di foto (persino con Santanché) e di possibili trappole giornalistiche.
Mediaticamente il pubblico ha molto apprezzato la sua riservatezza, il suo elogio
della famiglia, il suo schivare le lusinghe di Sanremo. Il numero quattro del ranking
mondiale se l’è cavata persino di fronte alla domanda più insidiosa ovvero la
residenza a Montecarlo con un “Mi trovo bene lì, è il domicilio ideale e abituale di
tutti i tennisti”. Tra l’altro persino un vetero-campione come Nicola Pietrangeli alla
bella età di 91 anni continua a pagare il minimo delle tasse nello stesso staterello.
Dunque, perché scandalizzarsi per Sinner? Ora il problema è tornare a immergersi
nel mondo del tennis e scalare l’Olimpo. Dal rango quattro al rango uno: sembra
facile? No, tutt’altro. Prima di tutto perché un solco notevole di punti lo separa dalla
vetta e poi perché gli ostacoli sulla strada non sono certo trascurabili anche facendo
la tara all’ovvio rilassamento dopo il primo successivo in una Major. I rivali sono
agguerriti e con motivazioni feroci. Djokovic per confermare la leadership di lunga
data; Alcaraz per tornare a primeggiare dopo un periodo di risultati alterni;
Medveded per confermarsi diesel e campione di continuità. Ora l’ambiente non
deve gravare di eccessive responsabilità l’altoatesino che in questo momento sta
trascinando l’intero movimento in attesa del ritorno di Berrettini che forte di una
classifica protetta potrebbe reinsediarsi al posto n. 35 infoltendo quell’ascesa
collettiva che riguarda anche Musetti, Sonego, il doppio Bolelli/Vavassori e persino il
finora depresso settore femminile. Nell’esaltazione del momento qualcuno ha
proposto persino Sinner come portabandiera olimpico 2024, forse dimenticando che
lo stesso aveva schivato, tra qualche polemica, l’impegno nel 2021 e che esistono
alternative più valide come Tamberi e Paltrinieri. Citando “I promessi sposi” il
consiglio migliore è per gestirlo è dunque “adelante sed cum juicio”.

DANIELE POTO