di MAURO CEDRONE
IDENTICA SCONFITTA PER LE SQUADRE CAPITOLINE. UN DOPPIO 2 A 1. SINGOLARE E PER CERTI VERSI ECLATANTE L’ANDAMENTO DELLE DUE PARTITE CHE FANNO REGISTRARE IL MEDESIMO RISULTATO IN UNA SERATA DA DIMENTICARE PER LA MEDESIMA BATOSTA RIMEDIATA. UN’IDENTICO INSUCCESSO DALLE MATRICI SIMILI COME LA CAPITOLAZIONE FINALE A POCHI SECONDI DAL 95ESIMO MINUTO, L’INCREDIBILE COINCIDENZA NEI CAMBI (PEROTTI PER LA ROMA E BERISHA PER LA LAZIO: ENTRAMBI INSUFFICENTI) SICURAMENTE NON ALL’ALTEZZA IN UNA PARTITA DA VINCERE, ED ANCORA L’AUTOGOL DI FAZIO PER I GIALLOROSSI ED IL CLAMOROSO ERRORE DI BERISHA CHE POI HA PERMESSO DI DECIDERE LA GARA DELL’OLIMPICO IN FAVORE DEGLI SCOZZESI DEL CELTIC. ED INFINE LA BEFFA DEI DUE EPISODI CHE HANNO CARATTERIZZATO I DUE INCONTRI COME IL PALLONE USCITO AMPIAMENTE FUORI DALLA LINEA PERIMETRALE DEL TERRENO DI GIOCO DELLO STADIO DEL BORUSSIA, ARPIONATO IRREGOLARMENTE DAL GIOCATORE DEL GLANDBACH GENERANDO POI L’AUTOGOL DI FAZIO, MENTRE SUL FRONTE BIANCOCELESTE L’EPISODIO CLAMOROSO CHE FA REGISTRARE UN NETTO RIGORE NON CONCESSO DALL’ARBITRO PER IL BRACCIO DI JULIEN MOLTO LARGO DAL CORPO ED IN CADUTA SU UN TIRO SECCO DI IMMOBILE VERSO LA PORTA. DUNQUE DUE PARTITE PERSE DALLE SQUADRE ROMANE CHE LASCIANO APERTI ANCORA MOLTI DUBBI E CHE GENERANO ENORME RAMMARICO SOPRATTUTTO PER IL FORTE RISCHIO DA PARTE DELLE DUE COMPAGINI DI DOVER DIRE ADDIO PREMATURAMENTE AL TORNEO INTERNAZIONALE EUROPEO.
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