ROMA- La Lazio sta pian piano tornando la squadra dello scorso anno, quella macchina da gol che solo per un soffio non è andata in Champions. Contro il Genoa si è rivista quella Lazio e le sue qualità le ha messe in mostra all’Olimpico contro la sua proverbiale “bestia nera”, quel Genoa che per tanti anni non ha concesso tanti applausi e sorrisi. Stavolta Immobile e compagni hanno vinto anzi stravinto strapazzando l’avversario piagato dal peso dei quattro gol realizzati da Immobile, doppietta per lui, Caicedo e Milinkovic. Il “panterone” tanto criticato ha regalato ancora una buona prova dopo quella in Europa League aprendo le marcature con un perentorio colpo di testa. Erano appena passati 6 minuti pochi ma utili per capire che il pomeriggio sarebbe trascorso piacevolmente allo stadio Olimpico. Inzaghi anche in vista dei match di mercoledì con l’Udinese e sabato contro la Roma ha preferito distribuire le forze proponendo  Wallace, Acerbi e Caceres in difesa, Marusic, Parolo, Leiva, Milinkovic e Lulic a centrocampo, Caicedo ed Immobile in attacco. Formula classica, perfetta in questo caso per ridurre ai minimi termini un’avversario schierato col medesimo modulo. Il secondo gol porta la firma di Immobile dopo un preciso passaggio dell’inesauribile Parolo pronto a sostenere il fronte offensivo orfano per l’occasione di Luis Alberto. La Lazio macina gioco ma al 29esimo è il Genoa a metter paura a Strakosha con Medeiros che fionda in porta un tracciante che sfiora il palo dopo aver messo a sedere 3 avversari. La reazione dei genoani cozza contro il muro di centrocampo dei biancocelesti che chiudono ilprimo tempo senza particolari patemi d’animo. Ballardini beccato dal pubblico laziale tenta la carta Kouame che mette un pò il affanno la retroguardia laziale. Al pronti via del secondo tempo il Genoa va in gol con il bomber Piatek sugli sviluppi di un clamoroso errore della difesa biancoceleste. Il gol gela l’ambiente che ha paura in un recupero del Genoa come accaduto in altre occasioni ma ci pensa Milinkovic all’8avo minuto a ristabilire le giuste distanze con un perentorio colpo di testa che chiude un cross straordinario di Lulic. Tre a uno e la Lazio torna a giocare sul velluto nonostante qualche scorribanda del colored Kouame. Al 18esimo ci prova ancora Parolo dopo un taglio in area di rigore di Correa entrato al posto di Caicedo. La gara termina praticamente con il quarto gol realizzato da Immobile al 44esimo che riceve l’applauso fragoroso dello stadio e soprattutto della curva che festeggia anche la vittoria del Bologna di Pippo Inzaghi sulla Roma entrata in una pericolosa crisi di gioco e di risultati.

MAURO CEDRONE