Guglielmo Guidi
Silenzio, c’è Lazio-Inter, la partita che da sempre regala spettacolo ed emozioni. Mai come stavolta vale tanto, per entrambe. Due anni fa le due squadre s incontrarono, a Roma, all’ultima giornata con in palio l’accesso di Champions, e a spuntarla fu l’allora squadra di Spalletti. Stavolta vale tantissimo per la classifica. Inter in testa insieme alla Juve con la Lazio appena un punto sotto. Per i neroazzurri occasione per staccare i rivali, per i biancocelesti l’occasione per dimostrare di essere entrata a pieno titolo nella corsa scudetto. Per Simone Inzaghi è una sfida scudetto, per Antonio Conte un match tra outsider. Di sicuro è la partita più importante del 24esimo turno quello che andrà in scena domani sera all’Olimpico.
Per il tecnico dei padroni di casa: “Con l’Inter sarà una sfida scudetto, la classifica dice questo e fa un bell’effetto. Sarà una partita molto importante ma non decisiva, perché poi ne mancheranno altre 14 con tanti punti in palio. Chiaramente vincere darebbe una grande spinta in più. Affrontiamo un’avversaria forte e preparata, una squadra molto organizzata, ma ci stiamo preparando nel migliore dei modi – ha proseguito l’allenatore biancoceleste – Cercheremo di fare un grande match davanti ai nostri tifosi, dovremo essere attenti e intensi in fase di non possesso perché il loro obiettivo è far arrivare la palla ai loro attaccanti, Lukaku e Martinez, che sono molto bravi. Dovremo impedirglielo perché è una delle chiavi del loro gioco. Servirà grandissima lucidità: io credo che saranno le motivazioni a fare le differenza”. Poi una battuta sul rapporto con Antonio Conte: “C’è grandissima stima reciproca, è stato bravissimo a vincere subito in Italia e poi ha vinto anche in Inghilterra. Il suo calcio è noto, dà grande organizzazione ed è molto bravo a trasferire motivazioni alla propria squadra”, sottolinea Inzaghi che torna sulla lotta scudetto e allarga il discorso. “La Juventus è davanti a tutti da tanti anni per programmazione, investimenti, idee. Non a caso è stata la prima società a costruire lo stadio di proprietà. Sta meritando tutto questo. Quest’anno insegue il nono scudetto di fila ma ha trovato due squadre forti, Lazio e Inter, che faranno di tutto per creare qualche problema. Noi sappiamo bene da dove siamo partiti, da dove arriviamo, quanto abbiamo lavorato. Ci troviamo in questa posizione perché lo abbiamo meritato, è da tantissimo tempo che giochiamo un ottimo calcio – ha sottolineato l’allenatore biancoceleste in conferenza stampa – Non abbiamo l’ossessione di questa posizione, sappiamo bene qual era l’obiettivo di questa stagione (la Champions League). Tutto quello che stiamo facendo deve essere un punto di partenza e non di arrivo”.
Se per Simone Inzaghi è una sfida scudetto, per Antonio Conte “Con la Lazio è una gara tra due outsider del campionato”. Presenta così l’allenatore dell’Inter, la sfida di domani sera in casa dei o i biancocelesti, match in programma alle 20.45 allo stadio “Olimpico”. Il tecnico dei nerazzurri, nel corso della conferenza stampa, ha elogiato il lavoro svolto dalla Lazio negli ultimi anni: “Loro sono una realtà consolidata del campionato italiano. Lo scorso anno hanno vinto Coppa Italia e Supercoppa, sono cresciuti tanto negli ultimi anni. Hanno giocatori importante e Simone Inzaghi sta facendo un lavoro importante”. Pochi dubbi di formazione, con Conte che si è soffermato sul neo acquisto Christian Eriksen: “Sta capendo sempre di più cosa vogliamo da lui. Con l’Udinese si era parlato di una prestazione non buona, ma è una cosa normale”. Difficilmente il danese scenderà in campo dal primo minuto con la Lazio: “Lo vedremo dall’inizio nelle prossime gare, quando lo riterrò opportuno”. Conte parla anche delle voci di mercato con Barcellona e Real Madrid pronte a puntare su Lautaro Martinez. “Ha la testa sulle spalle. Sono discorsi che contano poco. Il giorno dopo che si era chiusa la sessione invernale già si parlava dei calciatori in ottica futura. L’Inter da questo punto di vista si presta molto a queste vicende di mercato rispetto ad altre società che sono più abbottonate e non fanno filtrare nulla. I calciatori sono concentrati, sanno che la cosa più importante è il campo. Il chiacchiericcio conta zero”.
FONTE FOOTBALLPRESS.IT
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