Ha fatto lo smargiasso il numero 1 del mondo, al secolo Novak Djokovic, quando ha organizzato a porte aperte (quindi con pubblico sugli spalti), senza mascherine e senza distanziamento sociale, la mega esibizione dell’Adria Tour, spostando il baraccone del torneo ad inviti tra i Paesi dell’Area balcanica. Poi il video del balletto incriminato, quasi (sembra) a contatto col cestista serbo positivo al coronavirus. E ora (inevitabilmente aggiungiamo noi) Djokovic ha dichiarato di essere contaminato insieme alla bella moglie. E’ asintomatico. “Abbiamo organizzato il torneo quando il virus si era indebolito“, ha specificato il serbo, “credendo che ci fossero le condizioni per ospitarlo. Sfortunatamente il virus è ancora presente ed è una realtà con cui dobbiamo imparare a convivere. Spero che il tempo possa alleviare il problema in modo che si possa tornare a vivere come prima. Sono estremamente dispiaciuto per ogni contagio. Spero che non peggiorerà le condizioni di salute di nessuno e che tutto vada per il meglio“. Il problema è che alcuni suoi compagni di gioco lo hanno contratto proprio nella scellerata itinerante esibizione tennistica: prima il bulgaro Dimitrov, poi l’altro serbo Troicki e il croato Coric, mentre dei giovani Zverev e Thiem non si hanno notizie. Anche il preparatore atletico di Djokovic è risultato positivo e chissà quanti altri. Il capo dell’ATP, Andrea Gaudenzi, aveva chiesto di prendere tutte le precauzioni possibili ma non è stato molto ascoltato. Così al New York Times ha dichiarato: “Siamo dispiaciuti per i giocatori, il rischio contagio c’è anche adottando tutte le misure di sicurezza. Ad ogni modo, è un po’ come quando dici ai tuoi figli, quando stai insegnando loro ad andare in bicicletta, che devono mettersi il casco. All’inizio dicono sempre no, poi cadono e allora si mettono il casco. Ora sappiamo tutti quanto sia facile prendersi il virus, quindi staremo tutti molto più attenti e, forse, ci sarà più tolleranza verso le misure di sicurezza”. E se nei giorni scorsi il padre di Djokovic aveva attaccato Federer chiedendone l’abbandono dal campo, oggi chi prenderà la parola per spararne un’altra? aspettiamo fiduciosi. In attesa di vedere tennis vero e giocato (a porte chiuse).

Andrea Curti