Caro Luis, complimenti per il tuo goal, frutto del tuo genio calcistico e di un gioco di squadra che ieri è stato devastante per i campioni d’Italia in carica ed esaltante sia per voi in campo che per i tifosi biancocelesti.

Dopo le sconfitte con Lecce e Genoa il tuo allenatore ha detto tante cose, tirando in ballo il vostro carattere, i ritardi di preparazione e di inserimento nelle meccaniche in campo dei nuovi arrivi e le difficoltà dovute al calcio d’Agosto che rendono difficoltoso avere gli stimoli giusti e quegli “occhi della tigre” che occorrono per mettere pressioni addosso agli avversari.

E competente com’è, credo che ci sia nulla da dire e aggiungere da parte mia.

Mentre ieri ha auspicato nell’ordine: al bisogno della Lazio di dare continuità ai risultati e alle prestazioni; al lavoro riguardante la mentalità in corso di formazione e tutt’ancora da acquisire e tornire e alla condizione fisica che ieri ha fatto la differenza rispetto alle prime due gare di campionato in cui sembrava assai carente soprattutto nei secondi tempi.

Ciò premesso, non credi che dichiarare di essere forti e di saper vincere quando volete sia incauto? Eh si, poiché rivela chiaramente l’origine, la natura della vostra vera o presunta debolezza maggiore.

Io non so ancora qual è, è troppo presto per attaccarsi a ipotesi e teorie che per essere dimostrate empiricamente necessitano di tempo, minimo tre mesi: sei tu ad aver esposto il fianco alla mia critica che ora ti espongo.

Infatti, dire quel che hai detto, significa fare outing riguardo probabili inclinazioni al capriccio e alla volubilità da parte della squadra.

Che vuol dire che “vincete quando volete”? Forse che quando non vincete non avete voluto farlo? Che non avete in campo l’impegno e per l’appunto gli “occhi della tigre”?

Poiché se fosse così, non sarebbe una bella cosa. E neanche segno di rispetto per la società e il mister, per quei compagni che in campo vogliono vincere sempre e pertanto danno il massimo, oltre che per la maglia che indossate, i tifosi e il presidente che sta investendo soldi per mettervi in condizione di farvi e farci togliere in questa nuova stagione soddisfazioni importanti. O no?

Pur se tuttavia, e va detto e sottolineato, mi conforta sapere che lavorandoci sopra, potrete da parte vostra senz’altro superare l’ostacolo per fare quel che salto iperbolico e non pindarico di qualità, perdonami la metafora e il gioco di parole, del resto parliamo di calcio, ergo di un gioco, e contestualmente in termini di stimoli, carattere e determinazione che, messi ampiamente in campo ieri, soprattutto nel secondo tempo, dovrete perseguire in allenamento ed esprimere sui campi d’Europa e d’Italia contro ogni avversario, compresi quelli in Supercoppa che vi e ci attendono il prossimo Gennaio.

Cordialmente, Stefano Lesti.
Avanti Lazio!