Il Decreto firmato dal ministro Speranza sarà valido già da
domenica 17 gennaio. Alcune regioni cambiano il proprio colore, altre invece
rimangono invariate.

Il nuovo DPCM firmato dal ministro della salute Roberto Speranza, entrerà in vigore già da
domani domenica 17 gennaio. Rispetto al decreto precedente alcune regioni cambieranno
il proprio colore: i territori rossi saranno tre (Lombardia, Sicilia e Provincia Autonoma di
Bolzano); Molise, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Provincia Autonoma di
Trento diventeranno gialle. Tutte le altre regioni assumeranno il colore arancione. Con
questa nuova ordinanza viene inserito anche il colore bianco, significa che il virus ha
rallentato la propria corsa e quindi sarà necessario osservare unicamente le distanze di
sicurezza e indossare la mascherina. Prima di raggiungere questo obiettivo però,
dovranno passare diversi mesi perchè l’incidenza del Covid è ancora alta.
I divieti non cambiano di molto: non ci si potrà spostare da una regione all’altra fino al 15
febbraio (indipendentemente dal colore). Nelle zone rosse sospese tutte le attività
commerciali esclusi supermercati e farmacie che rimaranno aperti. Chiusi bar e ristoranti
che però potranno lavorare con le consegne a domicilio. Nelle aree arancioni bar e
ristoranti potranno operare solo in modalità asporto fino alle 18 dopodiché sarà consentita
solo la consegna a domicilio. I musei, i teatri, le palestre e le piscine rimangono chiuse
come del resto nelle regioni colorate di rosso.
Più libertà (si fa per dire) alle regioni gialle nelle quali ci si può spostare da un comune
all’altro, i servizi di ristorazione rimangono aperti fino alle 18 con possibilità del cliente di
consumare all’interno del locale. Dopo l’ora stabilita sarà consentito solamente il servizio
d’asporto. I musei apriranno mentre le palestre e le piscine no.
Tutte le regioni dovranno osservare il coprifuoco fissato alle 22 di sera.
Infine tutti gli studenti delle scuole superiori di Lazio, Emilia – Romagna, Piemonte e Molise
torneranno in classe. Molte regioni in realtà stanno prendendo decisioni differenti per
quanto riguarda la ripresa delle lezioni in presenza.

SARA ORLANDINI