Quando al Roland Garros l’allora numero 1 del mondo del tennis femminile, la giapponese Osaka, annunciò via twitter (adesso ormai si parla solo per social…) il ritiro dall’Open di Francia, scelta avvenuta dopo giorni di polemiche e tensioni per la sua decisione di non partecipare alle previste conferenze stampa (peraltro costatale una multa e la minaccia di essere squalificata), i media si scatenarono per giustificare la ragazza adducendo a motivi psicologici, depressione, gli stessi che l’hanno convinta a saltare anche Wimbledon. Oggi però è stato bello vedere la tennista nipponica sgombra da ogni nuvola psicosomatica (o presunta tale), serena e giocosa prima apparire nella clip di presentazione degli sport (quindi del tennis) e poi addirittura essere l’ultimo tedoforo, quello decisivo per dare fuoco al braciere e aprire ufficialmente l’Olimpiade giapponese. Tutto il Sol Levante è ai suoi piedi, aspetta l’oro che verrà nel singolare femminile. Magari deciderà di presentarsi anche in conferenza stampa…potere della casa imperiale e dei giochi casalinghi. Resta comunque uno strano “caso” quello della ventitreenne signorina Naomi Osaka, che ai tornei dello Slam soffre la pressione e alle Olimpiadi casalinghe niente affatto. Sherlock Holmes potrebbe pensare alla terapia d’urto, combattere lo stress laddove esso si annida con maggiore incidenza. Ma se perdesse all’esordio con la cinese Zheng? Esulteranno gli psicologi di tutto il mondo? Ai posteri l’ardua sentenza.

Andrea Curti