Palline e campi velocissimi continuano ad aiutare il sovraritmo della Giorgi, autentica “scheggia impazzita” di un torneo olimpico dove le grandi (Barthy e Osaka) hanno già salutato la compagnia. La tennista marchigiana sinora è stata più che impeccabile, in tre partite non ha perso neppure un set. Anche oggi contro la ceca Pliskova, 7 del tabellone, si è ripetuto il cliché di Eastbourne dove la Giorgi, grazie alla ceca, uscì dalle sabbie mobili di una annata, l’ennesima, deludente e senza acuti. E invece a Tokyo le condizioni particolari di cui sopra l’hanno messa in palla e la Pliskova lo ha capito subito. Nel primo set, infatti, tutto si è risolto nei primi tre giochi: break Giorgi sul 2-1, controbreak immediato della tennista ceca alla quarta opportunità ma la Giorgi ha strappato di nuovo la battuta alla Pliskova, allungando 4-2, 5.3 e 6-4 al secondo set-point. Brava la Giorgi ad apriirsi il campo con le accelerazioni di diritto e talvolta a chiudere il punto con lo schiaffo al volo. Ancor ameno combattuta la seconda frazione: break Giorgi in apertura e nel quinto game, e logico 6/2 che consegna i quarti alla tennista italiana. Tra lei e la zona medaglie c’è soltanto la neo Signora Monfils, ovvero la ucraina Svitolina, i cui precedenti sono 1-1 (nel 2017, sul cemento cinese di Wuhan, vinse l’ucraina, nel 2017 sull’erba di Birmingham l’azzurra); a differenza della Giorgi, la Svitolina sinora si è imposta sempre in tre set nei turni precedenti, in due casi su tre recuperando il set di svantaggio. Segno che l’ucraina non molla, lotta fino alla fine, ha una ottima preparazione fisica e mentale, in più ha dichiarato di far la luna di miele proprio a Tokyo quindi anche il morale è alle stelle. Ma la Giorgi ha dalla sua la miglior attitudine alle superfici veloci e un servizio che sta girando molto bene: contro la Pliskova, che ha colpi pesanti, la tennista marchigiana ha portato a casa sei servizi a 15 e due a 30, cedendo la battuta una sola volta su 9 turni. Insomma, ora è il momento di dare una scossa alla carriera: una medaglia la farebbe entrare nella storia dello sport italiano, lei che con i vertici federali aveva avuto diatribe ferree fino ad un paio di anni fa, quando intervenne addirittura il presidente del Coni Malagò per cercare di riportare la serenità tra le parti. Intanto domani, nel singolare maschile, scenderà in campo da sfavorito il ligure Fognini contro il numero 2 del mondo, il russo Medvedev: infatti il moscovita è in vantaggio per 3-1 nei precedenti e si è imposto proprio nelle ultime tre sfide, l’ultima a febbraio in ATP Cup. Però il tennista azzurro sa gasarsi come pochi (Canè?) con la maglia della Nazionale addosso, chissà che non riesca nella impresa di sentir odore di medaglia olimpica: d’altronde (master 1000 di Montecarlo a parte) deve portare a casa qualcosa di importante per bilanciare la vittoria degli Us Open della moglie Flavia Pennetta.
Andrea Curti
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