SpallettiROMA-SASSUOLO – Questi sono i temi della conferenza stampa trattati da mister Luciano Spalletti alla vigilia della sfida di campionato tra Roma e Sassuolo.

BOLLETTINO MEDICO – “Non ci sono cose particolari, c’è disponibilità da parte di tutti. Non ci sono infortuni particolari”.

GLI OBIETTIVI STAGIONALI – “Hai la sensazione di aver perso tutto, di non avere quasi più nulla in mano. La sconfitta contro il Lione brucia ma bisogna analizzarla: la partita in realtà hai detto che hai tutto in mano, la squadra ha fatto una grande partita e ha grandi possibilità. Ti viene a mancare il risultato, ma meritavamo di più. Ora la squadra ha 4 o 5 partite dove fa vedere di essere quella che è stata, può vincerle tutte. E se le vinci hai un raggruppamento di gare dove si diranno molte cose. Dopo 4 o 5 partite gli scenari possono cambiare. E’ la volata che conta, speriamo di esserci attraverso queste 4 o 5 partite“.

IL SASSUOLO – “L’anno scorso ha fatto benissimo, quest’anno ha avuto momenti di difficoltà. Hanno dei giocatori, però, molto forti: Defrel, che abbiamo guardato anche noi, Berardi, dei nazionali, un gioco di squadra ormai collaudato da un disegno tattico di qualità. Hanno vocazione offensiva di vedere il calcio: fraseggi, verticalizzazioni, sono forti“.

IL PROBLEMA IN FASE DI IMPOSTAZIONE – “Spesso quando si va a parlare di comandare la partita, nelle squadre forti si inizia da dietro. Il Barcellona ha messo dietro Mascherano, ogni tanto da noi si è parlato di fare lo stesso con De Rossi: discorso giusto. Il Napoli e la Juventus sono bravi in questo, noi dobbiamo migliorare, anche se Fazio, Rudiger e Jesus lo sanno fare abbastanza bene. Non abbiamo avuto il tempo per lavorarci: abbiamo dei margini di miglioramento paurosi. Che tempo ho avuto per lavorare in questi dettagli?! Si va dento una lettura approfondita: Rudiger si è fatto male, Fazio è arrivato tardi, Jesus e Peres lo stesso, Mario Rui si è fatto male. Un po’ di tempo nel periodo iniziale, dove abbiamo preso qualche gol di troppo, non c’è stato. Ora la difesa, ad esempio, è un’altra, anche se il tempo è poco lo stesso a causa degli impegni ravvicinati. Oggi non si può fare un allenamento con ritmo altissimo, c’è De Rossi che collabora mandando i ragazzi della Primavera, ma se non fai il 10 contro 10 diventa difficile“.

DALL’OSSESSIONE PER LA VITTORIA ALLA SFIGA – “Io non sono sfigato, ho raggiunto un livello alto. La sfortuna non può togliermi nulla, se non un risultato nella partita. Spero che sia così anche per te (rivolgendosi ad un giornalista ndr). A me la sfiga non determina nulla. Tutti si parla degli episodi, si fa l’articolo, il titolo. Io non posso essere sfigato, professionalmente ho raggiunto questo livello.  Il tuo risultato è questo, spero che la fortuna ti possa dare qualcosa. Sono a posto. La fortuna ha una connessione con il sudore. Tu fai le psicoanalisi a me tutti i giorni, sei uno sfigato tu. Vi vedo un tantino in difficoltà. C’è qui l’artiglieria pesante, agenti sotto falso nome. se ci ritorni preciso. Sfigato o no, lo determina quello che la sfortuna può toglierti. A me non toglie nulla. Io sono qui, voi quanti siete?! Sono a postissimo, vi interessano sempre le ombre, l’umore“.

FONTE ROMANEWS.EU