Allenatore ma anche presidente dell’Armani jeans Milano
La vulgata su Messina ne riassume le qualità in una definizione: “Il migliore allenatore italiano di basket”. Ma l’ultima striscia di carriera sembra incrinare quello che può ormai sembrare un luogo comune. Messina in capo a 14 anni di attività non è riuscita a coronare il proprio sogno di capo allenatore in una franchigia NBA, pur parlando un perfetto slang americano. Ci sarà un motivo? Ora è riparato in Europa trovando ricco asilo a Milano nella più irrisolta squadra del vecchio continente, quella che sotto l’egida di Armani più spende meno risultati ottiene, più giocatori compra, più ne taglia, più assume italiani da nazionale e più li deprime spedendoli in altri lidi depotenziati (Fontecchio, Pascolo, Abbas, ora l’ingrata riconversione tocca a Della Valle). Nell’occasione sembrandogli poco un ritorno in Europa come semplice coach Messina, siciliano di origine e perciò quanto mai suscettibili e orgoglioso, si è fatto nominare presidente, ovviamente senza portafoglio. Conflitto d’interesse? Un presidente dovrebbe avere la possibilità di licenziare il proprio allenatore. Messina licenzia Messina? Improbabile. Eppure l’ultima striscia di risultati sembrerebbe proporlo verso questa liquidazione. Sette sconfitte consecutive in trasferta in Eurolega, leadership azzerata in campionato dove lo scontro diretto ha chiarito quanto più forte al momento sia Bologna. Gestisce una squadra ricca di anni (Scola 40, Rodriguez 34, Micov 35, Cinciarini 34) e povera di energie, facilmente battuta in pochi giorni dall’Efes e dal Maccabi. Per la cronaca Milano si è inchinata al Maccabi per undici trasferte consecutive e sono 26 match che una squadra italiana non vince contro la più forte squadra d’Israele. Aggravanti?. Messina ha scelto Mack e White, americani di complemento oggi tagliati per scarso rendimento. Dunque la cattiva riuscita degli investimenti in un team che costa otto milioni di euro all’anno dipende solo da lui. Se voglia affacciarci nel passato Messina è il tecnico che ha guidato l’Italia al disastro contro la Croazia in casa nella partita spareggio di qualificazione per i Giochi Olimpici 2016, facendo perdere alle casse federali 1,5 milioni di euro. Tanto era costata l’aggiudicazione del match spareggio in casa. Che Messina sia un fenomeno dunque è un giudizio ampiamente rivedibile anche se il tecnico gode di ottima stampa sia a Milano e Bologna, le due cattedrali del basket.
DANIELE POTO
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