QUEST’ANNO SARA’ L’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA LA LOCATION CHE OSPITERA’ IL CLASSICO CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO. IL PALCO DELLA CAVEA REGISTRERA’ IL PASSAGGIO DI MOLTI ARTISTI SOTTO LO SLOGAN : “L’ITALIA SI CURA CON IL LAVORO”, UNA CERTEZZA PIU’ CHE MAI VERA COME IN QUESTI DUE ANNI DRAMMATICAMENTE SEGNATI DAL COVID. “LA RIPARTENZA DEL NOSTRO PAESE E’ POSSIBILE ATTRAVERSO IL LAVORO E UNA CAMPAGNA VACCINALE NAZIONALE DIFFUSA”, E’ LA SINTESI INCISIVA E SINTETICA DELLA CGIL, CISL E UIL ORGANIZZATORI COME SEMPRE DELL’EVENTO DEL PRIMO MAGGIO PER CELEBRARE LA FESTA DEI LAVORATORI.

QUEST’ANNO COME LO SCORSO ANNO, CAUSA PANDEMIA DA CORONAVIRUS, LA MARATONA SARA’ TRASMESSA INTEGRALMENTE IN DIRETTA DA RAI 3 ED IN CONTEMPORANEA SU RAI RADIO 2. QUEST’ANNO A PRESENTARE IL CONCERTONE SARANNO AMBRA ANGIOLINI, STEFANO FRESI E LILLO. LE ESIBIZIONI INIZIERANNO ALLE 16.30 PER TERMINARE A MEZZANOTTE. QUEST’ANNO SALIRANNO SUL PALOCO DELLA CAVEA ALEX BRITTI, BENNATO, BUNGO, RUGGERI, META, RENGA, NANNINI, L’ORCHESTACCIA, GAZZE’, NOEMI, PELU’ E TANTI ALTRI. CI SARA’ ANCHE NOEL GALLAGHER IN COLLEGAMENTO DALL’ESTERO.

UNA KERMESSE, CON TUTTO IL RISPETTO E COMUNQUE PER OVVI MOTIVI, LONTANA ANNI LUCE DA QUELLE INIZIATE NEL LONTANO 1990 E PROSEGUITE NEGLI ANNI A SEGUIRE CON PROTAGONISTI DI LIVELLO MONDIALE FIN QUANDO IL COVID HA STRAVOLTO TUTTO ANCHE UN GRANDE APPUNTAMENTO COME IL PRIMO MAGGIO.

A SEGUIRE UN ARTICOLO SU ilperiodico.eu DELLO SCORSO ANNO DEL PRIMO MAGGIO 2020, RIPROPONIBILE CON UNA CERTA MALINCONIA E PREOCCUPAZIONE ANCHE QUEST’ANNO!!!

Il virus maledetto ha cancellato un’istituzione, un’appuntamento classico, un’happenig storico come il Concertone di piazza San Giovanni. Nessuna commistione, nessuna fusione tra politica e musica. Niente megapalco, nessun incontro solenne dei lavoratori, dei precari e dei disoccupati, i veri simboli di una festa che ha radici lontane, rappresentate ogni anno sin dal 1990 nei larghi prati antistanti la basilica di San Giovanni in Laterano. La terribile pandemia ha costretto in quarantena anche l’emblema, il simbolo del lavoro, quest’anno totalmente vessato dal Covid-19. Cori, vessilli, fischi ed applausi accantonati nella giornata storicamente di festa che nel tempo era caratterizzata da una kermesse pomeridiana contraddistinta in apertura dalla classica passerella sul palco dei segretari (o similari) della Cigl, Cisl e Uil per poi lasciare spazio agli artisti dello spettacolo, cantanti e band italiane e straniere. Quest’anno invece il vuoto, il silenzio di una piazza che anno dopo anno ha dato lustro ai grandi artisti di un recente e lontano passato. Chi ha qualche anno certo ricordera’ nomi eccellenti come Pino Daniele, Zucchero, Litfiba, Ligabue, Fabrizio De Andrè, Guccini, B.B King, Chick Corea, Robert Plant, Iron Maiden, Lou Reed, Nomadi, Sting, Radiohead, Simple Minds, Jon Bon Jovi, Vasco Rossi, Eurythmics, Napoli Centrale, Banco del Mutuo Soccorso, De Gregori, Premiata Forneria Marconi, Chuck Barry, Lucio Dalla, ecc ecc ecc, presentati a turno da mitici anchorman come Carlo Massarini, Vincenzo Mollica, Gianni Mina’ ecc ecc ecc, icone straordinarie transitate su quel palco che ha visto simboli della politica del lavoro come un’insuperabile Luciano Lama. Tutto questo ora non c’è piu’ e sicuramente non ci sarà per altri memorabili appuntamenti. Oggi niente comizio e Kermesse dal vivo. Oggi 1 maggio 2020 il “concertone” sarà da remoto. L’appuntamento virtuale sarà trasmesso in prima serata in TV su Rai 3 e Radio 2  collegate dal Teatro delle Vittorie ed i live andranno in registrato dall’Auditorium di Roma ed in altre location selezionate direttamente dagli artisti. Dunque la musica torna nei teatri ed in posti sparsi in Italia senza pubblico e senza quella possibilita’ di stare tutti insieme come negli anni passati sotto quel palco a piazza San Giovanni a cantare in coro con tanti amici. Il Coronavirus ha fatto anche questo che ovviamente non e’ nulla rispetto alle migliaia di morti registrati in Italia e ricordati con enorme emozione in un giorno trasformato da festa del lavoro in un lutto che ha colpito in lungo ed in largo l’intera penisola.

MAURO CEDRONE