Forse ci siamo, lo scontro generazionale tra i “vecchietti” e i giovani avrà luogo al Roland Garros che parte domani. Questo perché nella parte alta del tabellone maschile ci sono i fab-three (Nadal, Djokovic e Federer), 59 Slam vinti, mentre nella parte bassa un solo titolo Slam, quello di Thiem (US Open 2020), oltre al greco Tsitsipas, al tedesco Zverev e al russo Medvedev, che conserva il numero 2 del mondo ma che pare in difficoltà sui tappeti rossi. Pertanto ci sarà eliminazione diretta in testa come in coda e in finale giungeranno i migliori tra i vecchi volponi e la nouvelle vague. Nadal ne ha vinti 13 di Roland Garros, va a caccia del 14° titolo e nella finale di Roma ha dimostrato come la fame ancora non gli manchi, nonostante tutti i successi raggiunti in carriera. Sarebbe però bello vedere Djokovic aspirare al Grande Slam, che manca da più di mezzo secolo nel maschile, ma a Parigi il numero 1 serbo ha trionfato una sola volta e ciò è sintomatico di quanto non si trovi particolarmente a suo agio sulla terra francese. Federer è un capitolo a parte perché una volta rientrato nel circuito, ha vinto un solo match; è chiaro che punti a Wimbledon e alle Olimpiadi, il Roland Garros sembra più una passerella a cui non poteva mancare. E poi c’è sempre la distanza dei tre set su cinque con cui Federer deve fare i conti, oltre all’avversario di turno. E gli italiani? Ce ne sono 11 tra gli uomini, 9 nella parte alta insieme ai “nonnetti”, e 4 di questi sono testa di serie: soltanto la Russia ha gli stessi numeri. Il top-ten Berrettini ha pescato il nipponico Daniel, 112 del mondo, dall’azzurro battuto nella semifinale di Belgrado (torneo poi vinto dal romano). Sinner, 19, se la vedrà col francese Herbert, sceso all’83 ma in grado di buone prestazioni (unico precedente in favore dell’altoatesino sul veloce). Appare più semplice il primo turno per il torinese Sonego, n. 28, che incrocerà le racchette col sudafricano Harris, 50, giocatore da veloce e molto spaesato sulla terra. Stesso discorso per l’australiano De Minaur, 22 del mondo, che potrebbe prenderle anche dall’ascolano Travaglia, 77 (in carriera De Minaur sul rosso ha perduto con Cecchinato e Mager). Il ligure Mager, 85, giocherà contro l’australiano che più si è adattato alla terra rossa, Millman, 43 del mondo. Hanno pescato bene i siciliani Caruso (81) e Cecchinato (da lunedì 83). Il primo contro il modesto australiano Duchworth, 99, già battuto in quattro set a Flushing Meadows 2020; il secondo contro il giapponese Uchiyama, 114, entrato per ultimo causa forfait di Shapovalov. Male è andata invece al giovane 19enne toscano Musetti, 76: il belga Goffin, 13, sembra in ripresa dopo un periodo di appannamento ma è comunque un avversario ostico per la rapidità di gambe. Non fortunato neppure il veterano Seppi, al suo 64° Slam in carriera, che incontrerà il giovane canadese Auger-Aliassime, n.21 del ranking. Domani già in campo i due azzurri della parte bassa, ovvero i liguri Fognini e il qualificato Giannessi. Fognini apre il programma sul Suzanne Lenglen alle 11 contro la wild card di casa Barrere,n.122 mentre Giannessi, bravo a vincere le qualificazioni, n. 159, ha un ostacolo duro, il nipponico Nishikori, ora 49 ma è stato 4 del mondo.

Nel torneo femminile, poker azzurro con due marchigiane (Giorgi e Cocciaretto) e due toscane (Paolini e Trevisan) in tabellone. La Giorgi, n.80 della WTA, è stata sorteggiata al primo turno contro la croata Martic, 23 e recente semifinalista agli Internazionali d’Italia, da qualche settimana seguita come coach dalla Schiavone. La Cocciaretto, 113, ripescata come lucky loser, affronta all’esordio la rumena Bogdan, 102. La Paolini, 91 (suo best ranking), troverà dall’altra parte della rete la svizzera Voegele, 131, proveniente dalle qualificazioni, già superata in tre set al primo turno del WTA di Istanbul lo scorso settembre. C’è infine molta curiosità intorno a Martina Trevisan, che l’anno passato arrivò ai quarti di finale partendo dalle qualificazioni. La mancina fiorentina, 97, se la vedrà con la belga  Van Uytvanck, 67.

Andrea Curti