Non si è pentito di aver preso la Roma in corsa in un momento delicatissimo della stagione e mai lo farà. Per questo Claudio Ranieri, si prende ancora una volta sulle spalle i giallorossi, li studia, se loi coccola, magari lo striglia, perché oggi c’è bisogno di un po’ di tutto. Il crack con il Napoli e già domani di nuovo in campo, sempre stadio Olimpico, contro la Fiorentina, con il ricordo di quel 7-1 di Coppa che pesa e fa male.  Qualcosa dovrà cambiare, indicazioni non ne fornisce, ma cerca di guardare con un briciolo di ottimismo al futuro. Ci prova in attesa di quella spinta d’orgoglio per cambiare il corso della stagione. “Mi auguro che siano la benzina che fa reagire, dobbiamo proiettarci a questo. Sette gol in Coppa sono tanti, molti sono stati fatti allo stesso modo, palla lunga a scavalcare la difesa, è un’arma che la Fiorentina sfrutta molto bene, ha fatto gol in 35 secondi contro l’Inter. È un loro modello, al di là di chi gioca”. Il nodo principale è che questa squadra prende sistematicamente gol. Ed è da qui che bisognerà cambiare. “Non chiedo nulla di quando abbiamo la palla, dico loro di non giocarla nella nostra metà campo. Non capisco perché tutte le squadre vogliano iniziare a giocare da dietro. Voglio che si resti compatti, se questa squadra ha delle difficoltà, le mascheri stando compatto. Ma non riusciamo a esserlo. Io penso 25 ore al giorno a come cambiare questa squadra. Ci sto mettendo tutto me stesso. Valuterò tutto”. Una squadra troppo lunga e questo Ranieri lo sa benissimo. “Voglio la squadra corta e compatta, ma è facile a dirsi, meno a farsi. Chi fa l’allenatore nelle giovanili sa che vede delle cose, ci lavora, e la squadra è costruita per fare un certo tipo di gioco, per pressare in avanti, e i difensori impauriti restano dietro. Dobbiamo riuscire a essere compatti”. Un momento difficile, come ha detto lo stesso Pallotta che invitato la squadra a tirar fuori gli attributi. “Non ho sentito il presidente. La squadra vive un momento particolare, ho visto l’analisi dei chilometri percorsi. Siamo uguali noi e il Napoli, solo che il Napoli ha corso da squadra. Il Napoli ha avuto una percentuale notevole di passaggi riusciti, noi no. Dipende dalla perdita di fiducia che i ragazzi hanno, voglio uomini, una squadra che sappia reagire alle avversità. Se tutto andasse bene, potrei giocare pure io, quando le cose vanno male bisogna aiutarsi reciprocamente”. E non è neppure il problema di provare con calciatori più liberi mentalmente. “Ho utilizzato subito Kluivert, Zaniolo l’ho utilizzato quando si è sentito a disposizione e pronto, però voglio dire una cosa. Quando le cose vanno bene, qualsiasi giocatore metti dentro, l’orologio funziona. In caso opposto, devono esserci anche giocatori di esperienza che guidino gli altri”. Quello che manca alla Roma è probabilmente un giocatore che in mezzo sappia intercettare e recuperare palloni. “Indubbiamente è così, ma due mediani possono fare filtro. Alcune volte riesce, altre no. È logico che avere tutti a disposizioni aumenta le scelte.

Sulla formazione regala nulla. E’ tornato in gruppo Under come Pastore e Pellegrini. “Li ho avuti per pochissimo tempo, il mio compito è quello del farmacista, valutare bene chi può giocare dall’inizio e chi può subentrare, contando che ho sempre solo tre cambi. Sono a disposizione, tra virgolette – facendo intende la difficoltà di un impiego immediato – . Io debbo pensare a vedere come sta la squadra nell’allenamento di oggi e domani mattina e poi decidere”. Davanti facile che tra Schick e Dzeko, uno possa finire in panchina. “Potrebbe. Chiederò come stanno, Dzeko ha giocato con una botta all’anca e un meloncino sopra la caviglia. Valuterò e sceglierò”. Capitolo portiere, anche qui Ranieri non si sbilancia. “Vediamo, dopo l’allenamento sceglierò. Dovrò aspettare anche l’allenamento di domattina”.

Il futuro potrebbe chiamarsi Totti e De Rossi. Sentite Ranieri. “Per De Rossi, ci penserà lui. Per Totti, ha già assunto un ruolo importante, c’è un processo passo dopo passo di entrare in sintonia con la società. È un punto di riferimento importante per me, i giocatori e la società, e la società vedrà in che direzione è meglio che agisca”. L’ultima è per i tifosi. “Credo che abbiano capito che la squadra ha bisogno di loro. La Curva Sud ha incoraggiato fino all’ultimo, anche se stavamo 4-1. È logico che chieda sempre il supporto del pubblico, ma il pubblico vuole vedere che questa squadra reagisca, che faccia qualcosa. Chiedo questo alla mia squadra”. Già, domani la Fiorentina, poi la Samp a Marassi. Non c’è tempo per pensare. Serve giocare di squadra e fare quei punti per mantenere ancora viva la speranza Champions.

FONTE FOOTBALLPRESS.IT