E siamo a trenta sconfitte consecutive! L’Italrugby all’Olimpico colleziona l’ennesima batosta (10-48) di una emorragia di sconfitte che pare non aver fine, per la differenza oggi esistente tra il rugby di casa nostra e quello anglosassone e francese. Chi accenna alle franchigie europee (Benetton e Zebre) come valore positivo per il movimento rugbistico non si rende conto del gap tecnico e culturale in essere. Anche oggi, per l’ennesima volta, la nazionale di turno, quella irlandese, ha passeggiato all’Olimpico quasi fosse una amichevole, e la precisione, la bravura e la tenacia dell’apertura Sexton alla fine della partita è emblematica; Irlanda avanti 46-10, eppure Sexton si concentra lo stesso per il suo piazzato, che ovviamente trasforma per l’ottava volta su otto in partita. Un cecchino infallibile, questi sì che sono calciatori! Il resto del match è poca roba per l’Italia (una meta firmata Meyer e un calcio del solito Garbisi) e tanta roba per gli irlandesi (sette mete). Imbarazzante la superiorità anglosassone, per certi versi scoraggiante. Nella trasmissione dell’ovale, rapida per i verdi e paurosa per gli azzurri, buona parte dell’umiliazione del gioco. Abbiamo fatto trenta e tutto lascia presagire che, contro il Galles, si farà trentuno…
Andrea Curti
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