Un sogno chiamato “quarti di finale”: mai gli azzurri del rugby si sono spinti così avanti in una Coppa del Mondo di rugby e anche questa edizione francese sarà durissima per l’Italia. Ma per alimentare questa chimera sportiva, domani l’Italia dovrà battere l’Uruguay e mettere in cassaforte almeno la matematica qualificazione al prossimo Mondiale. I sudamericano visti contro i francesi, tutto muscoli e cuore, un po’ di timore lo lasciano, sarà l’aspetto tecnico a contare, a fare la differenza, e il quindici azzurro dovrà essere bravo ad indirizzare il match su quei binari. Intanto il cittì Crowley ha rivoluzionato la formazione in vista di questa delicata e fondamentale sfida all’Uruguay, modellando la squadra in base alle caratteristiche dell’avversario. Quindi conferma in blocco per il pacchetto visto con la Namibia (riposo solo per Ferrari, con Riccioni titolari) e in panchina ben 6 avanti. Poi, c’è la novità di Lorenzo Pani che esordisce alla Rugby World Cup nel ruolo di ala, insieme ad Ange Capuozzo che torna estremo; in campo anche i fratelli Garbisi, con Paolo che sarà schierato però come primo centro in luogo di Tommaso Allan che tornerà alle origini, a quella maglia numero 10 che ben gli si cuce addosso. In casa Uruguay, rispetto alla sfida con la Francia: ritornano il tallonatore German Kessler (sulla carta il titolare) e l’ala Gaston Mieres. Soprattutto la presenza di Kessler potrebbe migliorare la situazione in rimessa laterale. Con lui in campo, infatti, l’Uruguay ha vinto 20 touche su 22 nelle Summer Series. Davanti, occhi puntati su Mateo Sanguinetti: contro la Francia ha messo in serie difficoltà Aldegheri, e quando è uscito la mischia sudamericana ha poi gradualmente ceduto. Il pilone uruguaiano avrà davanti Marco Riccioni, e sarà una bellissima sfida. Dietro, l’estremo Amaya è stato tra i più pericolosi contro la Francia, ma occhio anche all’esperto e rientrante Mieres, al talentuoso Freitas e alla coppia di centri Vilaseca-Inciarte. Tutti giocatori dotati di grande accelerazione e capaci di rompere il primo placcaggio, ma se l’Italia dovesse reggere il primo impatto, sarà poi difficile per i sudamericani trovare altre soluzioni. E’ proprio sul tasso tecnico e sulla velocità di Ioane e Capuozzo che bisogna far girare la partita. L’Italia ha tutte le carte in regola per la vittoria.

Andrea Curti