La partita del secolo contro gli All Blacks finisce miseramente per gli azzurri, stracciati dagli implacabili tuttineri per 96-17 (14 mete a 2) Eppure le avvisaglie per un match diverso c’erano tutte: All Blacks alla prima sconfitta nei gironi eliminatori di un mondiale (nel match di apertura contro la Francia), pressione psicologica superiore rispetto agli azzurri che non hanno nulla da perdere, e una Italia diversa dal solito, più tosta e combattiva, più convinta delle proprie possibilità. Invece nisba, addio sogli di gloria. A Lione la Nuova Zelanda travolge l’Italia in un match senza storia da subito, con i tuttineri rivitalizzati e gli azzurri paralizzati, inermi, che subiscono la carica della mischia avversaria e la velocità dei mediani e delle ali per tutta la partita. Così al 7′ l’ala Jordan vola a prendere un calcetto illuminante e schiaccia l’ovale mantenendo un incredibile equilibrio fisico. Gli azzurri hanno l’unico sussulto dei primi 40 minuti: trovano una punizione nella parte centrale dell’attacco e Allan centra l’acca accorciando a 7-3. Ma è un fuoco di paglia perché si scatena la moule neozelandese, che ha 40 chili in più nel computo totale e si vede. Allora le altre cinque mete sono molto simili: la mischia costruisce, avanza, e quando esce l’ovale per gli azzurri placcare è impresa impossibile. Le cinque mete avversarie, tre dell’apertura Smith e due del numero 8 Savea, sono proprio frutto della superiorità del pack degli isolani. Insomma, nella prima frazione l’Italia va sotto 49-3, il match sembra francamente compromesso. Si attende però dagli azzurri un sussulto d’orgoglio e questo arriva in apertura di ripresa con il piccolo Capuozzo che schiaccia in meta con cattiveria l’ovale dopo una azione corale alla mano degli azzurri. Allan trasforma, il punteggio è 49-10 per gli All Blacks, chissà magari lo score migliore. Macché. Gli azzurri sbagliano touche e nei punti d’incontro, in mischia, i neozelandesi dominano incontrastati e vanno ancora in meta di forza con Retallik e Papalii. C’è gloria anche per il subentrato Coles per la decima realizzazione degli oceanici. Gli All Blacks, tecnici e panchinari, se la ridono sulle macerie dell’Italia che dà tutto ma che è palesemente inferiore. Continua a macinare gioco la Nuova Zelanda mentre l’Italia, sfilacciata e scoraggiata, sparisce dal campo, non difende più. E la pioggia di mete degli avversari ne è la logica conseguenza. L’ala Ioane, a fine match, addolcisce la piccola; l’Italia torna sulla Terra, è vero che ha scalato la classifica (ora è undicesima) e che si è già guadagnata l’accesso ai Mondiali del 2027, ma il gap con quel tipo di squadre resta eccome. Ora, potenzialmente, ci sarebbe ancora la possibilità di arrivare nei quarti di finale: c’è da battere la Francia il 6 ottobre, Francia paese ospitante e candidata al titolo, che ha ridicolizzato gli All Blacks ad inizio torneo. Fate voi.

Andrea Curti