Mancano meno di quarantotto ore dall’ultimo match della nazionale italiana di rugby al Sei Nazioni 2019; all’Olimpico di Roma infatti, sabato alle 13.30 (diretta in chiaro su DMAX, canale 52), scenderanno in campo i galletti francesi nel solito proibitivo test pre-mondiale giapponese. “La Francia è una squadra molto forte – ha commentato il tecnico irlandese degli azzurri Conor O’Shea – come tutte le squadre che affrontiamo al Sei Nazioni ogni anno. Il nostro “viaggio” verso l’alto livello sta proseguendo, sono sicuro che la strada è quella giusta. Sicuramente in Francia la pressione è diversa, ma noi abbiamo la stessa voglia di vincere e vogliamo chiudere il torneo nel migliore dei modi. Il focus sarà incentrato su noi stessi”. Spiega O’Shea: “Contro l’Inghilterra non abbiamo fatto un grande lavoro in difesa e abbiamo concesso troppo. Abbiamo fatto anche cose buone e fallito due opportunità importanti che forse non avrebbero cambiato l’indirizzo della partita ma avrebbero portato a un’analisi diversa nel finale del match. In settimana sono stati analizzati gli errori commessi cercando di non ripeterli contro il prossimo avversario”. Su Zanon, all’esordio in maglia azzurra, il coach irlandese ha speso parole di elogio: “E’ un ragazzo con grandi abilità e avrà una grande opportunità. E’ tranquillo al momento. Sarà una grande sfida per lui contro Fofana e Bastareaud. Insieme a Morisi, con cui è abituato a giocare insieme anche a Treviso, sarà una giornata per lui e per la sua famiglia”. Quella contro la Francia potrebbe ahinoi essere l’ultima partita al Sei Nazioni con la maglia della Nazionale per i tre senatori Parisse, Zanni e Ghiraldini: “Hanno sempre la stessa energia ogni settimana. E’ difficile a volte avere tanta energia dopo una partita come quella di sabato scorso, ma quando vedo Sergio, Alessandro e Leonardo lottare sempre di più in allenamento… credo ancora di più che una grande prestazione sabato prossimo potrebbe essere un giusto riconoscimento per loro e per tutto il gruppo”. Probabile addio ufficiale dei tre dopo il Mondiale in Giappone.

Andrea Curti