Conor O’Shea, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby, ha ufficializzato la lista dei 31 giocatori convocati per il primo raduno di preparazione del Guinness Sei Nazioni 2019, in calendario al Centro di Preparazione “Giulio Onesti” di Roma dal 20 al 23 gennaio. Confermato in gran parte il gruppo che ha partecipato ai Cattolica Test Match dello scorso novembre con predominanza di giocatori provenienti dal Benetton Treviso, attualmente al secondo posto nella Conference B in Guinness Pro14: ben 18 i “Leoni” a disposizione del CT irlandese tra cui figurano i ritorni in terza linea di Marco Barbini – per lui ultima presenze in maglia Azzurra il 15 marzo 2015 contro la Francia a Roma ma già convocato da O’Shea in occasione del match vinto contro il Sudafrica a Firenze nel novembre 2016 – e all’ala di Angelo Esposito, assente per lungo tempo per infortunio e che nell’ultima parte del 2018 ha ritrovato continuità di presenze e prestazioni con il XV di Crowley. Dieci le Zebre convocate. Ritorno per il flanker Maxime Mbandà, al rientro anche lui dopo un lungo infortunio: ultima presenza con l’Italrugby contro il Galles lo scorso 11 Marzo. Unico giocatore senza cap tra i convocati azzurri David Sisi, seconda linea presente nella rosa di coach Bradley. Gli avanti bianconeri Johan Meyer, George Biagi e Oliviero Fabiani, tutti visti in novembre Irlanda, Georgia, Australia e All Blacks, non sono stati inseriti nella lista dei convocati per il raduno perché lasciati a disposizione della franchigia ducale per la trasferta del 26 gennaio in Sudafrica contro i Cheetahs, mentre l’ala Leonardo Sarto, fresco di firma con i Leicester Tigers, potrebbe rientrare in azzurro dopo aver acquisito maggiore minutaggio col suo nuovo Club inglese dopo la sua lunga assenza dai campi per infortunio. “Come sempre abbiamo dovuto fare delle scelte difficili nelle convocazioni – ha esordito Conor O’Shea – ma non vediamo l’ora di riunirci e continuare il lavoro non solo per essere competitivi ma anche vincenti al più alto livello del gioco. Probabilmente il Sei Nazioni non ha mai visto così tante squadre così competitive come quello di quest’anno. Conosciamo la sfida che ci attende, dobbiamo essere più competitivi e lavorare ancora più duramente per fare in modo che i momenti chiave di queste partite vadano sulla strada che vogliamo”. “Abbiamo giocato e battuto squadre come Fiji, Giappone e Georgia negli ultimi 18 mesi, ma non siamo riusciti a ottenere vittorie contro le squadre di vertice, che saranno davvero utili a far comprendere appieno il percorso che stiamo compiendo nel rugby italiano e a dare maggior fiducia all’ambiente per muovere un nuovo passo avanti. Stiamo lavorando e continueremo a farlo e a giocare con l’ambizione di raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati per il rugby italiano”. Lunedì 21 gennaio alle 11.30 presso il “Salone d’Onore” del Coni è in programma la conferenza stampa di presentazione in Italia del Guinness Sei Nazioni 2019. Mercoledì 23 gennaio gli Azzurri faranno rientro ai propri club. L’esordio nel torneo è in calendario a Edimburgo contro la Scozia sabato 2 febbraio alle 15.15 locali (14.15 in Italia) con diretta su DMAX, canale 52 del digitale terrestre.

La redazione