Una Italia ad intermittenza tiene botta al Galles di fronte ad oltre 60.000 spettatori di un Olimpico strapieno, ma alla fine i dragoni escono vittoriosi per 29-10 rischiando grosso negli ultimi venti minuti dell’incontro, quando cioè i cambi azzurri avevano dato vigore al XV nostrano mentre i britannici accusavano un netto calo fisico. Ma veniamo al match. I gallesi sono partiti forte, con una meta e un piazzato, costringendo gli azzurri alla difensiva. La magistrale punizione di Allan ha poi accorciato il punteggio sul 3-10 al 15′, Terza meta gallese con l’ala Williams (doppietta per lui) che elude tre placcaggi e riporta i britannici a +12. In pieno recupero della prima frazione, calcetto illuminante di Allan  emeta di Negri che riaggiusta lo score. A questo punto entra in scena l’arbitro australiano Murphy che indirizza la gara in favore dei gallesi: prima chiede il var per una meta di Brex che perde sì l’ovale mentre lo sta schiacciando ma è palesemente spinto alle spalle da un avversario (sarebbe meta tecnica e poi cartellino giallo per antisportività del gallese), poi rifila due espulsioni temporanee esagerate (anche perché di punizioni all’Italia ne sono state fischiate col contagocce nonostante i continui fuorigioco, i placcaggi al collo e i blocchi irregolari dei gallesi) agli azzurri Cannone e Bruno, costringendoli in 14 contro 15 a giocare contro i dragoni. Non contento l’arbitro australiano (forse memore della batosta presa dai suoi connazionali lo scorso 12 novembre) ha concesso una meta tecnica quantomeno dubbia agli ospiti: il break made in Murphy ha prodotto l’allungo definitivo dei britannici e solo quando si è ritornati in parità di uomini (ma non di giudizio) si è rivista partita. Siamo infatti nell’ultimo quarto di gara e la girandola dei cambi ha ringalluzzito i nostri. Questa volta Brex è lesto a firmare la seconda meta, mancano 7 minuti alla fine e l’Italia avrebbe la chance di avvicinare i rivali e giocarsi tutto negli ultimi 5 minuti, ma si spreca tutto con un avanti beffardo. Così la palla è passata ai gallesi che l’hanno trattengono fino all’80’ quando, da veri provinciali, pensando solo al risultato e alla fatica fatta per contenere la sfuriata finale degli azzurri, calciano fuori campo sancendo il definitivo 29-17 in loro favore. Resta l’amaro in bocca per le occasioni non sfruttate e per l’ennesimo arbitraggio contro la nostra Nazionale. L’estremo azzurro Capuozzo, infortunato, in Irlanda ha subito una serie di placcaggi al collo non sanzionati a dovere, oltre ad aver preso diversi colpi proibiti. Bisogna alzare la voce e richiedere referee all’altezza e imparziali, evidentemente l’Italrugby comincia a dar fastidio sul serio e i parrucconi britannici non ne vogliono sapere..

Andrea Curti