Un po’ di amaro in bocca questa sconfitta lo lascia perché gli azzurri sono stati in partita fino a otto minuti dal fischio dell’arbitro, e considerando il valore dell’Irlanda (prima nel ranking mondiale, prima del Sei Nazioni, favorita per la vittoria finale al mondiale francese di settembre) sarebbe ingiusto non accordare agli avversari i meriti di maggior velocità e scaltrezza in mezzo al campo. L’Irlanda all’Olimpico s’impone 34-20 ma è stata una partita in bilico, grazie alla caparbietà del quindici italiano, che ha sofferto quando c’era da soffrire e con coraggio ha tentato contrattacchi dalla propria linea dei 22. Nel primo tempo, è sul lato destro della difesa azzurra che accade un po’ di tutto, sin da subito. L’ala neozelandese Lowe, equiparata irlandese, semina il panico dopo appena un minuti e mezzo di gioco, ma il piccolo estremo Capuozzo lo placca il giusto per non far schiacciare l’ovale all’avversario. Però 50 secondi dopo Lowe, ancora imprendibile, serve un cioccolatino al seconda linea Ryan e questa volta la meta irlandese è certa. Non trasforma l’apertura Byrne, l’Irlanda è avanti 5-0. La reazione del quindici italiano non si fa attendere. Al 7′ break di Cannone, numero 8 pesante sulle sue spalle, che finta due passaggi e si butta in terra per il raggruppamento, da cui esce velocemente il mediano Varney che realizza la prima meta. L’apertura Garbisi, al rientro da novembre, centra i pali e l’Italia è così avanti 7-5. Tre minuti più tardi ancora la spinta di Cannone porta gli azzurri a dieci metri dalla linea di meta avversaria ma l’occasione sfuma. Così al 13′ sempre dal lato destro, è l’estremo Keenan in velocità, ad eludere due placcaggi e realizzare la seconda meta iralandese, trasformata da Byrne. Ma sulla marcatura c’è un sospetto incrocio del centro Mc Closkey che l’arbitro scozzese Adamson neppure considera. Ci pensa Garbisi al 18′ ad accorciare le distanze per il 10-12 Irlanda, con una punizione esemplare. L’Italia pressa ma gli irlandese, nella trasmissione dell’ovale, sono fenomenali per velocità e precisione. La terza meta dei verdi parte da un eccesso di confidenza dello stesso mediano d’apertura italiano che si fa stoppare l’ovale e e nella ripartenza il centro Aki buca la difesa azzurra e porta a 19 i punti per l’Eire (trasfomazione fallita). E’ una partita intensa davvero, punti e spettacolo, e l’Italia che è viva, in partita. Al punto che al 23′ sciupa una mischia favorevole ai 5 metri irlandesi. Dodici minuti più tardi l’ala australiana Hansen, anch’egli equiparato per la madre di Cork, firma la meta del bonus all’esterno. La pressione irlandese si fa pesante, il dominio dei verdi sembra ormai accertato quando, allo scadere della prima frazione, sbuca l’ala genovese Bruno che intercetta un passaggio superficiale degli irlandesi e s’invola in solitudine sotto i pali. Garbisi trasforma la seconda meta azzurra e fissa ul 17-24 ikl punteggio del primo tempo. Alla ripresa gli irlandesi, feriti nell’orgoglio, attaccano a testa bassa e costringono gli azzurri ad una difesa estrema, da cui escono al 55′ con il quarto calcio centrato da Garbisi che riporta l’Italia sotto nel punteggio (20-24). Mentre l’arbitro permette scorrettezze agli irlandesi (plateale il placcaggio al collo di Capuozzo non sanzionato a dovere), il verde Aki spreca la quinta meta, così anche gli irlandesi calciano le punizioni, e quella di Byrne al 64′ è ottima per loro perché porta l’Eire a 27-20. A chiudere il match è ancora Hansen che col cambio passo firma la seconda meta personale al 71′. Finisce 34-20 per i numeri 1 in classifica mondiale ma l’Italia esce dall’Olimpico a testa alta, dopo aver lottato per oltre ottanta minuti.

Andrea Curti