Sabato la Roma torna in campo dopo il successo di Marassi con la Samp. All’Olimpico arriva l’Udinese, rivitalizzata dal ritorno in panchina di Tudor. Avversario scomodo per una Roma forse non del tutto guarita. “Credo sia presto per dirlo – ha ammesso in conferenza stampa Claudio Ranieri –  Ci vogliono ancora altre prove. La prova ha dato fiducia a tutti, ma dobbiamo continuare su questa squadra. L’Udinese in questo momento è l’avversario più difficile che potesse capitarci. Una squadra caparbia che si chiude e riparte. Sono molto preoccupato. Dovremo essere molto attenti e intelligenti. Chiedo aiuto al pubblico: deve capire che abbiamo bisogno, ci stiano dietro, ci incoraggino, ma dobbiamo essere pazienti. Siamo in lotta, la Champions è là, dobbiamo crederci”. E’ tempo di continuare a fare punti pesanti. Un anno fa di questi tempi la sfida contro il Barcellona. Solo ricordi. “Capisco queste cose, ma scusatemi. Mi sono già dimenticato della partita contro la Sampdoria, figuriamoci quella di un anno fa. Quello che è stato non conta più nulla, quello che verrà si aspettano i tifosi. La mia energia è sull’Udinese. Un’altra prova di determinazione, di qualità, di voglia di vincere e di andare in Europa. Sarà difficile perché ci sono molte squadre che stanno lottando come noi”.  Mancano, e non poco, i gol di Dzeko. Ranieri lo sa benissimo. “I gol dell’attaccante principe di una squadra, quando non li fa mancano sempre. Quando hai un goleador che ti abitua a stare sui 18-20-25 gol, l’anno che non viene pesa. Gioca bene e sempre con impegno. Lui e Schick insieme? Ripeto, a me piace giocare con due attaccanti in avanti, ma credo che l’Udinese voglia questo. Serve un atteggiamento diverso, per cui sceglierò uno dei due”. Formazione in alto mare, soprattutto per i problemi in difesa, dove potrebbe rientrare Florenzi. “Oggi si allena con noi e vediamo come sta. È vero, potrei anche giocare a tre. Staremo a vedere”. Si riparte da Daniele De Rossi, il match winner di Marassi. “Può giocare ed è questa la cosa importante. Loro vorranno attirarci nella trappola per poi ripartire e dove i loro centrocampisti potranno avere 50-60 metri a briglia sciolta. Cristante? È un giocatore per me di grossa potenzialità. Si era fatto conoscere alla grande con l’Atalanta. Lavora da area di rigore ad area di rigore. Ha un potenziale gol molto importante. A me fa piacere averlo in squadra”.  Altro tema gli esterni, magari con il piede opposto. “Sono sia per giocare a piede invertito e anche a piede aperto. Dipende da molte cose, le partite, i giocatori. Cerco di far stare ogni giocatore dove si sente più a proprio agio. Kluivert? Abbiamo visto ieri sera l’Ajax. Oggi gli ho detto se avessimo comprato il fratello, perché se era il titolare in quella squadra… si è messo a ridere. Justin è un ragazzo in gamba, che farà molto bene. Non è facile uscire da un progetto dove sono schematizzati, mentre in Italia c’è un’altra schematizzazione. Mi aspetto molto da lui. Così come da El Shaarawy che oltre a far la fascia, fa gol. Tutti i giocatori che ci sono sono ottimi e hanno bisogno di esperienza. Farla a Roma è importantissimo. Serve un po’ di tempo, e a Roma il tempo non c’è, però sono tutti ottimi giovani”. Inevitabile il ritorno sulla figura di Francesco Totti. “Ama Roma, è capace, passo dopo passo sta entrando sempre di più in questo aspetto. Nessuno nasce imparato. Bisogna saperlo aspettare, è stato giocatore fino a l’altro ieri. Ogni lavoro ha i suoi come, perché, pregi e difetti”.  Ma intanto il campionato corre velocissimo e la Roma, mai come stavolta, ha il dovere di non fermarsi.

FONTE FOOTBALLPRESS.IT