Tanta Atalanta e poco Frosinone. Agli Azzurri d’Italia è andata in scena una partita d’allenamento tra due squadre di categorie diverse, lontane,molto lontane per ora, l’una dall’altra. L’ultima gara in cartellone della prima di campionato è terminata con un pesante passivo per i ciociari, 4 a 0 per la Dea, inermi davanti ad una Atalanta già in forma campionato e pronta per affrontare il prossimo turno d’Europa League contro il Copenaghen. Netta la differenza tra le due squadre. L’Atalanta è sembrata immediatamente di un altro spessore di fronte ad un Frosinone apparso ancora compagine di categoria inferiore. Quattro gol in sequenza con Gomez mattatore della serata con due reti e due passaggi vincenti per Hatebour e Pasalic. Troppa differenza tra i neroazzurri di Gasperini ed i canarini di Longo. Sul piano della pressione, del palleggio, della condizione e della forza fisica non c’è stata partita. Decisamente più forte la squadra di casa, assolutamente in ritardo l’avversario meno veloce probabilmente con una preparazione ancora lontana per una squadra di serie A. Il Frosinone è apparso per tutto l’incontro in soggezione davanti all’Atalanta che non si è affatto impaurita dal palo all’11esimo del primo tempo colpito da Ciano. L’unica attenuante per i canarini sono i tanti giocatori nuovi e con tempistiche d’allenamento diverse da un atleta all’altro. Ma quattro gol pesano e Gomez è stato un’autentica spina nel fianco dei gialloblu’ con i suoi due gol e i suoi due assist. Il Frosinone dal canto suo non può recriminare su nulla perchè non è praticamente mai entrato in area avversaria(fatto salvo quel tiro di Ciano finito sul palo in apertura di gara), non mettendo mai paura agli orobici. La prossima con il Bologna per i ciociari in campo neutro, una buona occasione per il Frosinone per recuperare qualcosa perchè i felsinei visti contro la Spal non sembrano avere la stessa forza mostrata dai ragazzi di Gasperini e quindi sarebbe opportuno approfittarne per racimolare i primi punti in classifica…..ma serve più cattiveria agonistica e mister Longo lo sa perfettamente.
MAURO CEDRONE
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