La Lazio vince a Frosinone uno a zero con un gol di forza di Caicedo e tocca quota 35 agganciando così la Roma e portandosi ad un solo punto dal quarto posto. Ma che fatica per i biancocelesti soprattutto nella seconda parte di gara condotta sino alla fine col fiatone, tanta stanchezza e crampi a non finire. Nonostante tutto, nonostante il peso dei 125 minuti contro l’Inter nel match di giovedì, la Lazio ha gestito nel miglior modo possibile la partita con il Frosinone segnando nel primo tempo e alzando le barricate davanti a Strakosha nei secondi 45 minuti. Due in fondo gli episodi più importanti dell’incontro, clamorosi entrambi: il primo relativo al rigore prima assegnato e poi tolto dall’arbitro Fabbri dopo il consulto col Var per una leggera trattenuta di Bastos su Ciano, l’altro ovviamente relativo al gol di Caicedo che decide la partita giocata in uno stadio stracolmo. Il colpo d’occhio dello Stirpe infatti è straordinario. Gialloblu da una parte, biancocelesti dall’altra. Son tanti i tifosi della Lazio per via della trasferta decisamente agevole in un orario, le 19, più apprezzabile e meno freddo del classico appuntamento serale.. Per l’occasione Inzaghi propone il solito 3-5-1-1. Senza lo squalificato Milinkovic la Lazio come sempre fa mucchio a centrocampo con Durmisi, Badelj, Luis Alberto, Parolo e Marusic, tutti pronti a dare man forte alla difesa composta da Bastos, Acerbi e Radu e all’attacco nei piedi di Caicedo ed Immobile. Il Frosinone invece propone la miglior formazione possibile anche con qualche innesto dell’ultima ora come Viviani e Valsania. Il tema tattico appare subito scontato: i canarini si difendono spesso con 7/8 giocatori nella propria area di rigore e giocano di contropiede con Ciano e Pinamonti, la Lazio invece fa possesso palla, densità e presenza continua nelle metàcampo avversaria. Il primo tiro di una certa pericolosità arriva al quarto minuto con Caicedo, ci prova poi Badelj ma Sportiello è sempre pronto. Al 14esimo risponde Pinamonti con una mezza rovesciata. Sporadici gli attacchi dei ciociari mentre quelli laziali incutono sempre timore quando si sviluppano in area frusinate. Al 25esimo il primo dei due episodi clamorosi e decisivi della prima parte di gara. L’arbitro Fabbri decreta il rigore per una leggera trattenuta in area di Bastos ammonito su Ciano. Consulto al Var e decisione stravolta: niente rigore e ammonizione tolta a Bastos. Si riparte dallo zero a zero. Gli errori di misura sono innumerevoli da entrambe le parti. Arriva un cartellino giallo per Parolo e subito dopo la Lazio va in gol con un tiro secco di Caicedo che infila il pallone alla destra di Sportiello. L’uno a zero è controllato agevolmente dai biancocelesti che arrivano al 45esimo senza particolari problemi nonostante l’ammonizione di Caicedo. I problemi di tenuta invece si evidenziano nella seconda parte di gara. La Lazio inizia a soffrire la velocità del Frosinone naturalmente più fresco dei biancocelesti. I cambi sono inevitabili e le ammonizioni anche. Inzaghi toglie Badelj e Caicedo per Berisha e Leiva che rimedia subiti un cartellino giallo. Luis Alberto non ne ha più e si accascia a terra colpito da crampi dolorosi. Baroni approfitta della preoccupante stanchezza dei laziali e nette in campo due punte come Ciofani e Trotta. Il Frosinone alza così il baricentro del gioco e costringe la Lazio a difendersi nella propria metacampo. La grande occasione per i ciociari si concretizza all’84esimo con Pinamonti che spara clamorosamente alto da posizione invitante, pssa un minuto e Strakosha deve superarsi con una grande e perentoria parata su tiro centrale di Ciano. Le occasioni per il Frosinone si estinguono con quello straordinario intervento del portiere biancoceleste che a Milano aveva regalato la semifinale di coppa Italia alla Lazio deviando il rigore centrale di Nainggolan  e rilanciando allo Stirpe la stessa Lazio in campionato ad un solo punto dal quarto posto in classifica ed agganciando i giallorossi di Di Francesco.

MAURO CEDRONE