La testa magica di Milinkovic Savic regala tre punti alla Lazio più preziosi che mai e mette in ginocchio un’Inter “cocciuta” che sbatte sistematicamente contro il muro granitico biancoceleste. Tanto possesso palla per i neroazzurri, un’infinità di cross in area di rigore molti tiri, tutti preda di un monumentale Strakosha, ma poco, pochissimo costrutto. Alla fine nonostante azioni a ripetizione e fiondate in porta è la Lazio che sul tabellino segna 3/4 occasioni pericolose meritevoli anche di almeno un gol in più di quello segnato dal “sergente”. Il tema tattico appare subito evidente: è l’Inter che deve e vuole fare la partita mentre la Lazio difende organizzata e riparte in contropiede, piazzandosi compatta nelle propria metà campo tagliando tutte le linee di passaggio dell’avversario e costringendo il medesimo a tiri non particolarmente difficili da parare per il numero uno biancocleste in giornata di grazia. La gara si apre con il gol di Milinkovic di testa al 12esimo dopo un cross calibrato di Luis Alberto. Lo spartito non cambia, l’Inter macina gioco mentre la Lazio risponde con straordinarie chiusure nella sua metàcampo e ripartenze veloci. Al 26esimo Inzaghi deve cambiare Correa dolorante con Caicedo che da un’enorme mano ad Immobile e a tutta la squadra in fase di ripiegamento. Al 37esimo l’Inter va in gol ma viene annullato perchè la punizione di principio viene battuta senza il consenso dell’arbitro Mazzoleni. I neroazzurri provano sistematicamente a scardinare il muro biancoceleste ma è la Lazio a tentare la via del gol prima con Bastos e poi con Luis Alberto, in mezzo un’occasione per Keita sfumata dall’intervento di Strakosha.. L’offensiva dell’Inter è sterile dovuta all’atteggiamento tattico della Lazio evidentemente studiato in tutti i suoi particolari da Simone Inzaghi. Il secondo tempo si apre con un tiro di Perisic parato da Strakosha, poi ci prova anche Politano che spara alto sulla traversa. L’Inter riparte a spron battuto conquistando il pallone a centrocampo e fiondando in porta ma Strakosha è insuperabile. La Lazio si difende bene e tenta anche qualche sortita velenosa in attacco. Al 54esimo Handanovic si supera dopo un’azione pericolosa di Caicedo ed Immobile. Sono tre le parate clamorose di Handanovic che stanno ad indicare la pericolosità dei biancocelesti nonostante il possesso palla ad appannaggio dei nerazzurri. Al 60esimo Handanovic si ripete con una grande parata dopo uno scambio in velocità tra i due attaccanti laziali. La pressione dell’Inter è costante, le maglie sono più larghe e questo non può che favorire gli uomini di Spalletti.. Inzaghi corre ai ripari inserendo Parolo migliore in copertura al posto di Luis Alberto. L’Inter continua ad attaccare a testa bassa, sembra un’assedio ma la Lazio non da cenni di cedimento anzi si difende bene e come sempre rilancia. L’Inter vuole arrivare al pareggio anche per evitare una clamorosa brutta figura,. Spalletti cambia B. Valero con Nainggolan mossa per stanare ancora di più la difesa biancoceleste ma l’ex giallorosso non incide minimamente. Al 79esimo altro cambio: Spalletti le prova tutte e toglie D’Ambrosio per Candreva, qualche minuto è il turno di Keita per J.Mario, mentre Inzaghi manda in campo Durmisi e richiama Lulic. La Lazio tiene botta fino al termine ed esce a testa alta da San Siro convinta dopo questa maestosa prova di poter continuare a puntare al quarto posto in virtù della sconfitta del Milan e dell’Inter, scavalcando tra l’altro anche la Roma, il che non guasta, candidata da tempo immemore a quella posizione di prestigio in Champions voluta da tutti.
MAURO CEDRONE
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