ROMA- Il temporale che ha flagellato Roma dalla mattina come d’ incanto termina quando l’arbitro Banti fischia l’inizio del match dell’Olimpico. Ma e’ Banti a flagellare la partita con il suo arbitraggio decisamente discutibile. Tanti gli errori del fischietto di Livorno e con lui anche quelli di Irrati al Var a cui evidentemente son sfuggiti alcuni episodi controversi. Alla fine il pareggio con i gol di Kessie (pallone deviato da Wallace) e Correa avrebbe dovuto mettere d’accordo tutti, in realtà è la Lazio che alla fine può recriminare di più appunto per alcuni errori della terna arbitrale. Eppure c’erano tutti i presupposti per una gran partita. Il terreno ad esempio ha retto bene e Lazio e Milan hanno espresso un discreto spettacolo nonostante le assenze sua da una parte che d’altra. Al pronti via Il Milan con il suo 3-4-3 si copre e lascia nella sua metà’ campo 8/9 giocatori, la Lazio propone il solito schema quel 3-5-1-1 che permette sistematicamente di optare per un ripetitivo contropiede e così il tema sembra scontato: il Milan si difende e la Lazio attacca ed è quello che accade nel primo quarto d’ora di gioco con i biancocelesti che costruiscono almeno tre occasioni importanti ma al 15esimo e’ il Milan ad imbastire un contropiede pericoloso con Calhanoglu che “spara” in porta, Strakosha con coraggio devia il pallone sul palo alla sua sinistra. Il pericolo scuote la Lazio che riprende a macinare gioco con Milinkovic pronto a smistare il pallone ad Immobile e a Luis Alberto. Al 28esimo lo stadio di fede biancoceleste grida al gol di Immobile pescato però in fuorigioco. Il Milan presta il fianco in alcune occasioni ma la Lazio non ne approfitta perchè non riesce a sfondare né a destra e ne’ a sinistra, meglio quindi mettere il pallone al centro cercando di sfruttare gli inserimenti di Parolo e Milinkovic ma con poca fortuna. Quest’ultimo prima del fischio finale rimedia anche un’ammonizione. Il secondo tempo e’ sicuramente più “vero” per via dei tanti episodi anche controversi. I fronti offensivi delle due squadre ci provano in tutti i modi. La Lazio e’ la prima a tentare con un tiro insidioso di Luis Alberto parato da Donnarumma, poi è il turno di Borini con un tiro stoppato da Strakosha. La Lazio vuole vincere la partita, gli attacchi arrivano anche da Marusic ed ancora da Immobile poco fortunato in un paio d’occasioni ma la Lazio non riesce scardinare la retroguardia rossonera. Al 15esimo ci prova ancora Borini ma è ancora Strakosha e superarsi. Inzaghi a quel punto fa due cambi che si riveleranno azzeccati. Entrano Lukaku e Corea al posto di Luis Alberto e Milinkovic, quest’ultimo ammonito e a rischio di espulsione. Al 25esimo arriva la grande occasione delle Lazio: cross di Badelj e colpo secco di testa di Wallace che impegna straordinariamente Donnarumma . La Lazio attacca ma al 33esimo arriva il gol del Milan che nasce da un tiro centrale di Kessie deviato da Wallace alle spalle di Stracosha. Uno a zero e tutto da rifare . L’Uno a zero invece rida’ vigore alla Lazio e ad Inzaghi che carica i suoi correndo da una parte all’ altra della sua postazione . Il Milan convinto di portare a casa i tre punti fa le barricate spesso al limite dell’area impedendo ai biancocelesti di arrivare al tiro. Anche alcune decisioni dell’insufficiente Banti scaldano la curva nord che spinge i giocatori biancocelesti che vanno in gol al 94esimo con una stoccata di Correa dalla media distanza. È’ il tripudio, e’ pareggio, il minimo per la Lazio che avrebbe meritato di più. Nella gioia irrefrenabile dello stadio anche Inzaghi non si tiene e Banti lo caccia alzando il braccio ed indicando la via degli spogliatoi come fosse un cartellino rosso. Un colore che si stempera nei volti di tutti i tifosi inviperiti con l’arbitro ma stracontenti del pareggio raggiunto che rimane stretto alla Lazio che avrebbe meritato sicuramente di più da questa partita al cardiopalmo che garantisce comunque il quarto posto in classifica.
MAURO CEDRONE
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