ROMA. Tre, cinque, due classico per la Lazio con Caicedo al posto di Immobile mentre il Parma deve fare a meno dello squalificato Scozzarella. D’Aversa propone il solito 4-3-3 con Siligardi dietro ad Inglese e Gervinho in attacco. Pronti via ad alta velocità con la Lazio che si affaccia subito nei pressi dell’area avversaria con un tiro senza pretese. Il Parma tenta il contropiede senza fortuna. Al quinto minuto un gra tiro di Caicedo sorvola di poco la traversa. C’è intesa tra Correa e Caicedo, Al decimo uno scambio tra i due mette paura alla retroguardia parmense. Difesa che deve sventare ripetutamente le incursioni biancocelesti. Al 19esimo per effetto di un contropiede parmense c’è un’intervento dubbio in area laziale ritenuto non punibile. L’ episodio precede l’azione del gol della Lazio. È il 21esimo e Marusic allunga sulla destra convergendo al centro pronto a sparare in porta. Il gol scalda gli animi sugli spalti. La Lazio è padrona del campo mentre il Parma accusa il colpo. Gli emiliani sembrano imbambolati e terrorizzati dagli attacchi che arrivano da destra e da sinistra. Al 25esimo Lulic entra in area e crossa ma il braccio di Iacoponi è largo: il rigore è netto trasformato tranquillamente da Luis Alberto che festeggia sotto la tribuna Monte Mario e tribuna Stampa con una maglietta biancoceleste con il nome del papà del terzo portiere della Lazio Guerrieri deceduto pochi giorni fa. Le incursioni biancocelesti sono terrificanti, danno sempre l’impressione di andare in gol da un momento all’altro, ed il momento giunge puntuale al 37esimo. La manovra è avvolgente e gli scambi al limite dell’area annunciano una rete straordinaria di Luis Alberto dopo passaggi velocissimi e millimetrici che ubriacano la retroguardia parmense. Il quarto gol è sulla falsa riga del precedente che stavolta però nasce da un calcio d’angolo intercettato da Luis Alberto lesto a smistare per Lulic pronto a mettere la palla in rete. Il tempo di gioire e ricevere gli applausi dall’intero stadio e l’arbitro Banti mette fine ai primi 45 minuti di gioco. Secondo tempo stesso spartito del primo con qualche giocatore del Parma più nervoso del solito probabilmente a causa dei quattro gol subiti nel primo tempo di gioco. Il giallo infatti scatta per Inglese per un fallo su Lulic. D’Aversa cambia Siligardi con Gazzola per frenare le scorribande di Lulic sull’out di sinistra. Anche Inzaghi toglie Leiva e manda in campo Cataldi. È il 15esimo e la Lazio attacca ancora con tiri di Correa e Caicedo. Al 18esimo c’è il cartellino giallo per Bruno Alves che scalcia brutalmente Correa. Caicedo per il tanto lavoro svolto non ne ha più ed Inzaghi lo cambia col giovane Pedro Neto. Anche D’Aversa richiama Biabiany e manda in campo Sprocati ex Salernitana. Infine Durmisi prende il posto di Lulic. Tanti cambi e Sprocati tra questi lascia il segno al 32esimo con un bel gol da sinistra a destra a girare , alle spalle di Strakosha. Il Parma si rianima un po’ costringendo Strakosha ad un paio d’interventi non difficili. Normale amministrazione. La Lazio controlla la partita senza particolari difficoltà, anzi i biancocelesti fanno di tutto per far segnare Correa a corto di gol oramai da tempo. L’argentino ci prova più volte ed al 42esimo potrebbe essere la volta buona ma il pallone va fuori di poco. È l’ultimo sussulto di una partita a senso unico. Il quattro a uno porta la Lazio a 45 punti in classifica e con una partita ancora da recuperare contro l’Udinese. Per ora sono 5 i punti che dividono i biancocelesti dal quarto posto, l’obiettivo dichiarato in estate ma obiettivamente difficile da raggiungere anche se la speranza è l’ultima a morire. Intanto con questa vittoria la Lazio supera il Torino e tiene a distanza anche la Sampdoria. I biancocelesti agganciano anche l’Atalanta a 45 punti mentre la Roma dista solo due punti ma il risultato con l’Udinese potrebbe cambiare ancora in meglio una classifica che fino alla vigilia del match con il Parma preoccupava un po’ quell’ottavo posto lontanissimo dalla Champions e lontano dall’Europa League. MAURO CEDRONE
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