UN DERBY SENZA STORIA PER LA ROMA PIEGATA DALL’ENORME PESO DEI TRE GOL INCASSATI DA UNA LAZIO STRAORDINARIA E SPIETATA IN TUTTE LE ZONE DEL CAMPO MA SOPRATTUTTO NEGLI ULTIMI 10/15 METRI. LAZIO SUPERLATIVA E PADRONA DEL CAMPO PER TUTTI I 90 MINUTI IN UNO STADIO SENZA TIFOSI FORZATAMENTE ASSENTI IN UN DERBY ANOMALO E PROBABILMENTE IRRIPETIBILE PER COLPA DI QUESTA DRAMMATICA PANDEMIA.L’OLIMPICO PRIMA DEL FISCHIO D’INIZIO SEMBRA UNA MALINCONICA CATTEDRALE NEL DESERTO RISVEGLIATA DAGLI ISOLATI APPLAUSI DI UNA MANCIATA DI TIFOSI E ADDETTI AI LAVORI SPARSI NELLA TRIBUNA D’ONORE, IN TRIBUNA STAMPA E SULLE PANCHINE BIANCOCELESTI DOPO I GOL DI IMMOBILE E LA DOPPIETTA DI LUIS ALBERTO. SUPERLAZIO PER L’INTERO INCONTRO, SUPERIORE IN LUNGO ED IN LARGO AD UNA ROMA INESISTENTE, INERME, SOTTO I COLPI MICIDIALI DI BOMBER CIRO E MAGO LUIS. LAZIO SUGLI SCUDI GIA’ DAL PRONTI VIA. SUBITO PADRONA DEL CAMPO CON IL CLASSICO 3-5-2, AUTENTICO DOGMA DI SIMONE INZAGHI CONTRO UN PREOCCUPANTE 3-4-2-1 PROPOSTO DA MISTER FONSECA. IL TEMA TATTICO EMERGE GIA’ DAI PRIMI MINUTI CON LA LAZIO IN ASFISSIANTE CONTROLLO ED AGGRESSIVITA’ SOPRATTUTTO SULLE CORSIE LATERALI DOVE LAZZARI SPADRONEGGIA SEMPRE PRONTO AD ANNULLARE GLI ESTERNI GIALLOROSSI, SOPRATTUTTO IBANEZ COMPLETAMENTE IN CONFUSIONE NELLE OCCASIONI PERICOLOSE CREATE DALLA LAZIO NELL’AREA DI RIGORE GIALLOROSSA. L’ASSEDIO APPARE EVIDENTE GIA’ DALLE PRIME BATTUTE CHE SI CONCRETIZZANO AL 14ESIMO CON IL GOL D’IMMOBILE CHE BEFFA COME AL SOLITO IL PORTIERE DI TURNO, IN QUESTO CASO PAU LOPEZ CHE NON PUO’ FAR NULLA SULLA STOCCATA VINCENTE DEL CAPOCANNONIERE E PALLONE D’ORO BIANCOCELESTE, IN COMPARTECIPAZIONE CON L’IMPRENDIBILE LAZZARI. L’UNO A ZERO E’ IL PRIMO UPPERCUT AI DANNI DELLA ROMA NELLA FREDDA SERATA DELL’OLIMPICO. IL SECONDO GANCIO MORTIFERO ARRIVA AL 23ESIMO CON LUIS ALBERTO, PRONTO A SPIAZZARE IL PORTIERE AVVERSARIO DOPO UN PASSAGGIO PERFETTO DI LAZZARI. LA ROMA E’ VUOTA COME LE MALINCONICHE CURVE E LE TRIBUNE DELLO STADIO CAPITOLINO, LA ROMA E’ SENZA VERVE, SENZA IL BENCHE’ MINIMO ACCENNO ALLA REAZIONE CHE FA IL PAIO CON L’IMBARAZZANTE STATICITA’ DI DZEKO E COMPAGNI. STESSO SPARTITO NELLA SECONDA PARTE DI GARA CON LA CONFUSIONE CHE REGNA SOVRANA TRA LE LINEE GIALLOROSSE. FONSECA DELUSO DALL’ATTEGGIAMENTO DEI SUOI RAGAZZI CERCA DI CORRERE AI RIPARI INSERENDO PEDRO AL POSTO DI VERETOUT E CRISTANTE AL POSTO DI VILLAR DOPO UN’ALTRA OCCASIONE DELLA LAZIO CON MILINKOVIC SVENTATA DA PAU LOPEZ. FIOCCANO I CARTELLINI GIALLI DA UNA PARTE E DALL’ALTRA PER LA DUREZZA DEI CONTRASTI MA E’ SEMPRE LA LAZIO A TENERE IL PALLINO DELL’INCONTRO CON IMMOBILE LESTO A FIONDARE IN PORTA IMPEGNANDO PAU LOPEZ PROTAGONISTA NELL’OCCASIONE DI UNA STRAORDINARIA PARATA. LA ROMA E’ DISORIENTATA, CONFUSA E FRASTORNATA DALLE GIOCATE DEI BIANCOCELESTI. IL SECONDO TEMPO SEMBRA SUBITO RICALCARE L’ANDAMENTO DELLA PRIMA PARTE DI GARA. LA LAZIO ARRIVA CON FACILITA’ NEI PRESSI DELLA PORTA GIALLOROSSA, STAVOLTA CON MILIKCOVIC PADRONE DEL CENTROCAMPO E POI ANCORA CON IMMOBILE AL 61ESIMO CON UNA STOCCATA CHE IMPONE A PAU LOPEZ UNA GRANDE PARATA. E’ TEMPO DI CAMBI, INZAGHI TOGLIE GLI AMMONITI E MANDA IN CAMPO IL GIOVANE AKPA AKPRO ED ESCALANTE AL POSTO DI CAICEDO E LEIVA. IL TEMPO DI FAR TRASCORRERE 2 MINUTI ED ARRIVA IL TERZO GOL, ANCORA UNA VOLTA AD OPERA DELLO SPIETATO LUIS ALBERTO AUTENTICO MATTATORE DELLA SERATA. LA ROMA E’ ALLE CORDE, INERME E SENZA LA BENCHE’ MINIMA REAZIONE. FONSECA PROVA ANCORA A CAMBIARE QUALCUNO NELLA SPERANZA DI DARE UNA SCOSSA ALL’INTERA COMPAGINE GIALLOROSSA, ENTRANO MAJORAL PER MANCINI E BRUNO PEREZ PER SPINAZZAZZOLA MA LA MUSICA E’ SEMPRE LA STESSA, COL MEDESIMO MOTIVO: LA LAZIO E’ LA PADRONA ASSOLUTA DEL CAMPO. ANCHE INZAGHI FA DUE CAMBI PER DARE RESPIRO AD IMMOBILE E RADU STREMATI DALLA FATICA E MANDA IN CAMPO MURIQI E HOEDT. ALL’84ESIMO LA PRIMA VERA E PROPRIA OCCASIONE DELLA ROMA CON DZEKO CHE IMPEGNA UN’ATTENTO ED ESPERTO REINA. SIAMO AGLI SGOCCIOLI, MANCANO 2 MINUTI AL FISCHIO FINALE DELL’OTTIMO ORSATO (STESSO ARBITRO DI QUEL FAMOSO 26 MAGGIO DEL 2013 NELLA FINALE DI COPPA ITALIA VINTA DAI BIANCOCELESTI CON GOL DI LULIC QUESTA SERA IN PANCHINA DOPO UNDICI MESI DI STOP E REDUCE DA TRE OPERAZIONI ALLA CAVIGLIA) E TUTTA LA PANCHINA IN PIEDI A SALTARE DALLA GIOIA IN ATTESA DEL FISCHIO FINALE CHE ARRIVA PUNTUALE CON LA LAZIO IN VOLO COME IL SUO SIMBOLO DAVANTI AD UNA ROMA SMARRITA E STORDITA DA UN 3 A 0 PESANTISSIMO DIFFICILE DA DIGERIRE.
MAURO CEDRONE
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