ROMA – Era necessaria una vittoria dopo quanto accaduto a Milano e vittoria è stata. Due a zero è il sunto di un match non bellissimo, giocato da due squadre non in grande giornata. l’Uno-due di Caicedo ed autogol di Sandro sta li a dimostrare la netta differenza tra le due formazioni. Servivano i tre punti alla Lazio che senza spremersi troppo riconquista posizioni importanti in classifica che naturalmente potrà migliorare ancora se anche il Chievo verrà regolato a dovere, riaprendo magari quel discorso relativo al quarto posto accantonato dopo al sconfitta col la Spal, il pareggio con il Sassuolo e l’altra sconfitta con il Milan in quella partita rocambolesca segnata da episodi clamorosi che hanno fatto il giro d’Italia e d’Europa. Il match dell’Olimpico si apre subito con una buona occasione di testa di Caicedo intraprendente e il più volitivo del biancocelesti. Dalla destra arrivano i pericoli maggiori per la retroguardia friulana ma anche dall’altra  parte caracolla un Lulic sempre pronto a smistare palloni ad Immobile ed a Caicedo. Al 13esimo l’azione interessante e molto veloce parte proprio da Senad che lancia Immobile lesto ad indirizzare il pallone a Caicedo che meriterebbe il gol non foss’altro per i pericoli che crea alla retroguardia avversaria ma l’azione sfuma tra le braccia di Musso. La risposta dell’Udinese arriva dopo 6 minuti. Da un calcio d’angolo c’è un colpo di testa di Badu che sbuccia la traversa della porta difesa da Strakosha ma il fischio di Calvarese cancella tutto per un fuorigioco di Lasagna. L’Udinese cerca di sfruttare il contropiede ma la manovra è lenta ed il pallone è sempre preda della difesa biancoceleste. Il pericolo vero però arriva dagli scambi veloci dei biancocelesti che si catapultano facilmente nell’area bianconera. E proprio da un’azione che parte da dietro arriva il gol. E’ Lulic come al solito ad appoggiare ad Immobile che smista subito la sfera a Caicedo pronto a “sparare” in porta trovando fortunatamente il varco vincente tra palo(colpito) e portiere. Ventuno minuti per passare in vantaggio e 2 minuti per ribadire ancora in gol. Stavolta il due a zero si concretizza dagli sviluppi di un calcio d’angolo con il pallone al centro dell’area di rigore e autogol di Sandro che devia alle spalle di Musso. E’ il 24esimo e la Lazio è già due a zero su un’Udinese lenta ma anche messa male in campo. Per la Lazio infatti è facile arrivare nei pressi della porta avversaria. Al 30esimo ci prova Immobile ma sbaglia clamorosamente una straordinaria occasione. Anche Leiva tenta di testa ma il pallone sorvola ampiamente la traversa. La Lazio conquista spesso terreno e riversa in area tanti palloni invitanti. Da uno di questi frequenti affondo c’è il colpo di testa di Parolo ma il pallone viene rinviato da Larsen proprio sulla linea di porta. Allo scadere c’è anche il gol di Acerbi, Calvarese però annulla per un precedente fallo di mano di Milinkovic. Il doppio fischio dell’arbitro manda tutti negli spogliatoi. Il secondo tempo sostanzialmente regala solo un’emozione, quella relativa al 50esimo minuto quando Calvarese chiede l’aiuto del Var per un brutto intervento di Lulic in area di rigore su Lasagna. Il rigore appare sacrosanto. Sul dischetto va Da Paul che fa fare un’ottima figura a Strakosha pronto ad esibirsi in una gran parata. Sfuma così la possibilità dell’Udinese di riaprire la partita. La Lazio del resto non è quella del primo tempo. Gioca male, la velocità non è più quella della prima parte di gara. L’Udinese è messa meglio in campo rispetto ai primi quarantacinque minuti ed è sicuramente più veloce. Inzaghi corre immediatamente ai ripari: toglie Caicedo e mette dentro Badelj che può garantire più possesso palla, migliore manovra ma anche pronto a congelare il gioco. Anche Tudor fa un cambio: via De Paul e spazio  a De Maio ma cambia poco nella manovra dei friulani. Inzaghi richiama Leiva tra l’altro ammonito e diffidato, niente Chievo per lui, e fa entrare il giovane Jordao. La Lazio per scacciare i fantasmi dei soliti ultimi 20 minuti dove finora ha incassato 11 gol, gioca di contropiede anche per favorire qualche stoccata di Immobile non in giornata. Ciro ci prova ma appare evidente che non è in condizione  senza quella giusta fortuna che ha caratterizzato l’intera stagione scorsa ed una parte di questa. L’attaccante sbaglia molti appoggi ed alcune fiondate in porta ma resta sempre un pericoloso spauracchio per le difese avversarie. Di buona difesa può parlare anche Inzaghi che a pochi minuti dal termine del match inserisce Wallace al posto di Luis Felipe sicuramente il migliore della squadra biancoceleste.

MAURO CEDRONE