Semmai ce ne fosse ancora bisogno ma l’interrogativo si ripete sistematicamente: la Lazio manca di alcune alternative importanti all’altezza dei titolari. E’ questo il problema che pesa come un macigno sulla Lazio che emerge puntualmente quando la Lazio deve sopportanre tre gare ogni 7 giorni con piu’ o meno gli stessi titolari di sempre con rispettive riserve non al pari dei 13/14 giocatori metodicamente impiegati. Le responsabilita’ del resto emerogono da tempo e da tempo si evince che i mercati estivi biancocelesti non hanno fatto e ancora non fanno crescere il tasso tecnico della squadra allenata da Simone Inzaghi che obtorto collo si vede costretto ad accettare quello che passa il convento biancoceleste gestito da Lotito coadiuvato da Tare. Anche questa volta la Lazio, in casa, ha dovuto prestare il fianco ad un’avversario come il Verona affatto trascendentale e la Lazio perde ancora all’Olimpico soprattutto a causa di clamorosi errori difensivi. Stavolta a sorridere è la squadra di Juric. E’ il Verona che vince di misura (1-2 autogol di Lazzari, Caicedo e Tameze) e sorpassa i biancocelesti in classifica salendo a quota 19.
Lazio buona nella prima parte del primo tempo, poi errori in sequenza e Verona chirurgico nello sfruttarli e portare a casa i tre punti importanti per la classifica. L’analisi immediata del campionato della Lazio appare interlocutaria tendente al pessimismo per colpa dei 17 punti in classifica, del consistente divario attuale con il Milan che viaggia spedito in testa alla classifica. I numeri non perdonano. All’Olimpico infatti è arrivato solo un successo, quello contro il Bologna, poi la miseria di due pari e tre sconfitte. Solo cinque punti racimolati in sei partite per la squadra biancoceleste sul campo (poco) amico. A completare il quadro della serata l’errore clamoroso di Radu e l’infortunio, speriamo non preoccupante di Acerbi in una serata da accantonare, in attesa della sfida tra fratelli in quel di Benevento.
MAURO CEDRONE
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