Il 2 a 0 della Lazio al Tardini può far pensare ad una partita facile per i biancocelesti, in realtà di facile non c’è stato nulla se non i cambi scelti da Inzaghi nel cuore del secondo tempo, e la gara è cambiata proprio per l’ingresso dei vari Berisha e Correa pronti e decisi a cambiare il volto della gara aiutati proprio nell’ultima parte del secondo tempo da immobile apparso fin li un pò contratto. In campo al pronti via non c’è Gervinho ma c’è Inglese ed il Parma nonostante l’assenza dell’ex giallorosso imposta la sua partita sul contropiede unica arma possibile per impensierire la Lazio che naturalmente preferisce come sempre il possesso palla e triangolazioni. I biancocelesti controllano adeguatamente il campo con Patric e Ramos da una parte e Radu e Luliuc dall’altra con al centro l’immancabile Acerbi. Linea centrale classica con Leiva, Milinkovic e Parolo, pronti quando serve a sostenere la fase offensiva con Luis Alberto ed Immobile. Il tema tattico appare quello di sempre: possesso palla, triangolazioni veloci al limite dell’area avversaria e tentativi di tiro. Spinti dai 4 mila tifosi giunti da Roma la manovra della Lazio però si infrange sistematicamente contro il muro parmense che difende e cerca di rilanciare qualche buon contropiede con Inglese e Stulac. Canovaccio scontato per l’intero primo tempo con una sola fiammata interessante di biancoceleste Patric che tira sul portiere dopo un bel lancio di Acerbi. Il match da l’impressione di non sbloccarsi mai. Anche nei primi minuti del secondo tempo il tema non cambia, serve una svolta, una soluzione alternativa, un’intuizione che può arrivare solo dalla panchina ed Inzaghi la coglie al volo mandando in campo Berisha e Correa al posto di Luis Alberto e Leiva (quest’ultimo anche ammonito). E’ la svolta tanto agognata. La gara cambia radicalmente. Berisha sembra un panzer e sempre lesto a rubar palloni agli avversari e rilanciare, Correa tenta i dribling ed i passaggi filtranti per Immobile che inevitabilmente cresce con una Lazio veloce a spostare il baricentro più avanti. Le scelte di Inzaghi si rivelano azzeccate. Berisha al 79esimo con una classica incursione in area di rigore si procura un sacrosanto penalty trasformato prepotentemente da Immobile con una sassata sotto la traversa. Uno a zero ed il gioco inevitabilemnt si allarga perchè il Parma tenta di recuperare prestando così il fianco all’avversario. All’83esimo ci prova Correa con un tiro a giro verso l’incrocio ma troppo debole. All’86esimo è il turno di Immobile a tentare il due a zero dopo una serpentina di Correa lesto ad imbeccare Ciro che non inganna Sepe. Al 93esimo, ad un minuto dal fischio finale il Parma capitola definitivamente sotto il colpo mortifero di Correa (palo interno e gol) dopo il favore che Immobile restituisce al compagno di reparto. Due a zero e tutti a casa, soprattutto i 4 mila tifosi biancocelesti che tornano a Roma felici e contenti per la vittoria della Lazio e per i 4 punti di distacco dalla Roma. Giovedì si torna in Europa ma con ben altre convinzioni rispetto a Francoforte, non foss’altro per la presenza sulla panchina del Marsiglia di Rudi Garcia un tecnico poco simpatico per quelle battute poco piacevoli quando era suallapanchina della Roma.

MAURO CEDRONE