L’uno a uno del Mapei Stadium segna il primo pareggio della Lazio in campionato e coppa. Un pareggio guadagnato per la maggior esperienza dei biancocelesti ma sudato perchè il Sassuolo è una squadra che gioca bene, allarga spesso il gioco con un ottimo possesso palla, è insomma il credo di De Zerbi allenatore sicuramente bravo nello sfruttare al massimo le qualità e le peculiarità dei suoi giocatori. Contro il Sassuolo la Lazio ha sofferto la manovra neroverde ma ha tenuto botta giocando in contropiede puntando sulla velocità di Immobile e Luis Alberto sostituito però al 55esimo per evidente stanchezza. Stanchezza che ha caratterizzato buona parte del secondo tempo dei biancocelesti reduci dal match di domenica scorsa in campionato e giovedì in Europa League. Stanchezza che evidentemente ha inciso su molti errori dei biancocelesti soprattutto a centrocampo ed in occasione del gol di Ferrari nato da un cross di Lirola da destra. E proprio a causa della stanchezza per gli impegni ravvicinati Inzaghi riporta in formazione Patric, Luis Alberto e Leiva , lasciando in difesa l’ex di tutrno Acerbi, Radu a sinistra e Ramos a destra, centrocampo con Patric, Leiva Milinkovic, Parolo e Lulic dietro a Luis Alberto ed Immobile quest’ultimo punta più avanzata. Ed è proprio da Immobile che nasce la prima azione importante della partita: è il 5° minuto di gioco, minuto propedeutico per il gol della Lazio che arriva centoventi secondi dopo. E’ infatti il 7° minuto quando Ciro Immobile crossa lungo dalla sinistra per l’incursione di Luis Alberto dalla destra pronto a tirare in porta dove il buon Consigli respinge proprio sui piedi di Parolo lesto a mettere la palla in rete senza particolari difficoltà. L’uno a zero generalmente costringe l’avversario ad aprirsi ed a concedere il fianco alla Lazio cosa che invece il Sassuolo non fa perchè continua a lavorare il pallone con una manovra avvolgente che dopo 8 minuti porta i neroverdi al pareggio con Ferrari pronto a metter in rete un cross di Lirola. Il canovaccio della partita resta invariato: tanto possesso palla del Sassuolo, ripetute ripartenze della Lazio. Il tema di fondo del match non cambia e proprio da un contropiede di Milinkovic e Luis Alberto c’è il palo pieno colpito da Immobile autentico cecchino nei confronti degli emiliani con i suoi 7 gol. Accantonato così il primo tempo, Inzaghi nella seconda parte della partita cambia al 55esimo Luis Alberto con Correa che porta un pò più di verve soprattutto sul fronte offensivo biancoceleste. Anche De Zerbi effettua dei cambi. La gara però non regala spunti interessanti se non qualche cavalcata di Lukaku entrato al posto di un’insufficiente Lulic piuttosto stanco per i tanti chilometri macinati. La stanchezza sembra sempre essere protagonista visti i tanti errori soprattutto a centrocampo, la Lazio resiste bene ed al 92esimo, proprio in zona recupero ha l’occasione buona con Correa di strappare la vittoria che non si materializza a causa del tiraccio alle stelle del Tucu argentino. Termina li la contesa. Triplice fischio di Calvarese e tutti negli spogliatoi ma prima di rientrare nella pancia dello stadio i biancocelesti vanno a salutare i tifosi e ad applaudire il lungo striscione dedicato a Gabriele Sandri morto-ucciso l’11 novembre del 2007.
MAURO CEDRONE
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