spalletti ilperiodico
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SPALLETTI A ROMA TV

“Sapevamo che squadra sono loro. Di solito succede che si porta anche un po’ di vantaggi della partita precedente senza rimetterci del tuo. I nostri professionisti hanno fatto molto bene stasera, sono entrati dentro nella maniera giusta”. 

Soddisfatto della continuità?
“Noi dobbiamo crescere ed essere nelle condizioni di non avere dubbi su quello che abbiamo nella testa. Vogliamo vivere più serate possibili fatte di bel calcio e risultati insieme ai nostri tifosi”.

Grande qualità della Roma:
“E’ una rosa importante, ce ne sono anche altre di rose importanti. Questo ve lo dovete dire tra voi. Per i nostri calciatori non ci debbono essere scusanti. Se gli ronza per la testa ‘io sono stanco’ non si può, se sono stanco non gioco. La Roma ha allestito una rosa che ci dà la possibilità di competere per cui andiamo a farlo perché tutto ciò che viene meno è perché si è sbagliato qualcosa”.

Complimenti ai preparatori:
“Secondo me è soprattutto merito del dietro le quinte, non solo i preparatori ma tutte quelle persone che lavorano dietro di noi. Ci anticipano sempre, lì troviamo sempre lì disponibili ai nostri orari, a quello che è il nostro vizietto. Vederli così attaccati al pezzo, sono il primo che ti dà l’indicazione su quello che non puoi fallire, ti mettiamo nelle condizioni di esprimerci al meglio”.

La difesa?
“Si può far meglio (ride, ndr). Se si faceva così bene non si prendeva quel gol di stasera. Si può fare sempre meglio, dopo il 2-0, quando abbiamo perso tutti quei palloni non si riusciva a fare numero che ci permettesse il fraseggio corto. Se riconquisti palla e non riesci a fare fraseggio corto è segno che il reparto offensivo è rimasto un po’ lungo. Se devi pensare a cercare il compagno invece di essere corto, palla riconquistata non è ancora tua, la palla messa sul terzo è tua. Nei primi due passaggi perdono di ordine perché il riferimento tattico è sempre la palla. Nel terzo controllo puoi imbastire la ripartenza”. 

Cosa avete detto a Florenzi?
“Gli abbiamo detto che gli vogliamo bene. Senza mezze misure, quando uno vive una situazione così, se lo conosci bene e sai com’è lui e quali qualità è riuscito a infondere dentro i compagni succede così, ti senti nelle condizioni di poter dare un qualcosa di tuo a lui che ha un momento di difficoltà e allo stesso momento ti prendi un qualcosa delle sue difficoltà. Tutti hanno sofferto questa situazione, tutti si chiedevano come è possibile. Siamo andati a trovarlo, gli abbiamo detto che gli vogliamo bene e ci ha chiesto di vincere e dedicargli la vittoria e lo facciamo volentieri”.

SPALLETTI IN CONFERENZA STAMPA

Sulla sinistra la Roma soffriva un po’ con Jesus ed Emerson e hai chiesto una mano a Nainggolan? La vittoria è dedicata a Florenzi?
Sì, siamo stati un momento in cui abbiamo un po’ ballato ma ci siamo messi a posto. Però Nainggolan deve andare ad attaccare il terzo destro, però sul finale del primo tempo potevamo prendere anche gol, visto che non eravamo belli compatti. Loro sono una bella squadra, se ci ricordiamo il girone di andata… Florenzi? Lo abbiamo voluto portare con noi in campo perché lui vivendo con noi, facendosi conoscere e apprezzare per bravo ragazzo e grandissimo professionista, ci ha trasferito un po’ del suo modo di essere. E noi ce lo siamo preso volentieri. Siccome mi accusava spesso di non andarlo a vedere quando si allenava con la Primavera, l’altro giorno quando me lo ha ridetto mi dice ‘Non mi sei venuto a vedere. Mi sono fatto male’. La sua sensazione era giusta, era convinto di aver sentito male in quella zona. Lo abbiamo portato con noi oggi con quel numerino sulla maglia, Quando siamo andati a trovarlo ci aveva detto che dovevamo vincere per lui, ed ecco è dedicata a lui”. 

Più soddisfazione veder migliorare i giocatori con il lavoro di tutti i giorni o vincere lo scudetto?
“La ringrazio però vedendo la Roma da fuori quando non c’ero io era una squadra forte. Meno evoluta? Quello può succedere, ma per il momento a me piace ancora lavorare sul campo. Ogni tanto bisogna dare un po’ d’ordine alle cose che sanno i giocatori. La Roma aveva perso un po’ di fiducia e bisogna che tornasse a essere più squadra. Con Totti solo non si vince. Lo abbiamo già detto, così come che deve rifare il contratto. Perché non mi domandate più di Totti? Devono crescere altri giocatori, bisogna averne 14 in questo periodo qui. Se non ne abbiamo 17-18 in questo periodo non si arriva avanti in nessuna competizione. Totti non è la soluzione. La soluzione è averne 20 di Totti, e che Totti rimanga. E’ naturale rifargli il contratto anche perché non voglio che smetta con me. Se non resta anche se vinco e anche se ‘fo il triplete, vo via’. Deve essere naturale come è naturale la standing ovation del pubblico quando si alza per andarsi a scaldare. Lui ha un patto d’amore con la gente e i patti si rinnovano. Io ho un bel patto con la gente, se no non sarei tornato, con voi giornalisti invece non ce l’ho buono. Ora c’è da lavorare forte, è tutto ancora nel pentolone dobbiamo far cuocere bene la situazione. Bisogna non calpestare le aiuole di Trigoria, un’oasi verde bellissima, e innaffiare i fiori tutti i giorni. Io non do niente a nessuno, ho allenato squadre forti e squadre normali”.

SPALLETTI A SKY

Hanno segnato Salah e Paredes, che significa?
“Che son bravi i calciatori. Stasera la squadra è entrata bene in campo, c’era il rischio che partisse un po’ viziata e invece ha capito che aveva un avversario da prendere nel modo giusto. Poi abbiamo concesso qualche pallone di troppo, abbiamo disperso energie, quando era più facile fare possesso palla”.

Arrivano le sfide con il Napoli e Lazio nel momento migliore…
“La squadra è cresciuta, è in condizione mentale e fisica. Avrei potuto cambiare qualcun altro ma il risultato sarebbe stato lo stesso. C’era la possibilità di far riposare qualcuno, ma ho preferito fare così. Il gruppo sta bene”.

Sarebbe un peccato che alla fine non ci fosse più lei:
“Io lo so che si passa sempre di lì. E’ semplice, o vinci o hai perso. Nessuno mi chiede di vincere lo scudetto? Noi la pressione ce la mettiamo da soli, o vinco o vado via”.

Su Totti:
“Se Totti vuole giocare ancora gli va rinnovato il contratto”.

Cosa c’entra il contratto del capitano con il suo?
“I giocatori sono importanti. Non io”.

SPALLETTI A PREMIUM SPORT

Percorso importante
“Sì, stasera siamo stati bravi, dopo una vittoria forte contro il Villarreal. C’era il rischio di non entrare in partita, invece siamo stati bravi e abbiamo fatto vedere le nostre qualità. Però sul 2-0 potevamo fare meglio”.

E’ questa la mentalità per diventare vincenti?
“Deve essere questa. Le avversarie fanno da traino. Se ci togliamo dalla testa il pensiero di vincere continuamente, le altre ci sorpassano”.

Qual è l’aspetto più importante della crescita?
“La crescita è visibile sotto tutti gli aspetti. Andare a contendere al Napoli, al Milan, alla Lazio i posti europei, alla Juventus il titolo, bisogna crescere sotto tanti aspetti. Dobbiamo andare avanti, avendo il riferimento che è stato Totti per tanto tempo. Di leader come Totti ce ne vogliono più di uno se vuoi competere ad alti livelli”.

Dzeko anche è un leader?
“Dzeko sta facendo cose importanti, sentendo la fiducia dei compagni. Ho parlato di squadra forte perché oggi ne ho cambiato quattro rispetto a giovedì e potevo cambiarne anche di più”.

Florenzi?
“Florenzi, stando con noi nello spogliatoio, ci ha fatto capire di che pasta è fatto e oggi abbiamo messo il numerino”.

Il rinnovo?
“Sono convinto che Totti debba rinnovare (ride, ndr). Proprio perché non ne abbiamo trovato uno uguale bisogna rinnovargli il contratto. Deve essere un rinnovo naturale, come il boato del pubblico quando si alza per entrare in campo”.

Lei sposta le attenzioni… La crescita di Dzeko è notevole, come ha fatto?
“Gli abbiamo fatto sentire fiducia addosso. Essere sentito come un ‘mezzettone’ gli ha dato un po’ di sbandamento. Essendo un ragazzo per bene e garbato, non un furbetto, ha sofferto il fatto di non essere stato apprezzato subito dalla piazza. Poi stuzzicandolo, è cresciuto. Anche oggi, in un paio di ripartenze, poteva essere più altruista con i compagni. Ma è grosso ed è meglio non farlo arrabbiare (ride, ndr)”.

FONTE ROMANEWS.EU